Dopo una attenta osservazione si è reso conto che un bariletto presentava una frattura per tutta la sua altezza e che addirittura si era staccata la corona della ruota dentata dal corpo del bariletto stesso. É riuscito onde evitare danni maggiori, a circondare il bariletto con due fascette da idraulici ...ed è venuto a trovarmi...
Questo il bariletto
e, qua sotto , indicarte con 1 e 2, le due fascette, mentre con il #3 la zona, ancora ricoperta di stagno, dalla quale si è allontanata la corona dentata del bariletto.
nonostante tutto, sembra che la fortuna abbia assistito il mio amico perchè, sebbene un danno simile facesse presagire uno sconquasso totale, in effetti nient'altro presentava lesioni o rotture....
Per il bariletto, anche se il suo spessore fosse alquanto sottile, abbiamo pensato, prima di tagliarne al tornio uno nuovo, di tentare una riparazione...non c'era niente da perdere.
Abbiamo così stretto il cilindro ( senza la corona dentata) , ma con il suo coperchietto per garantirne la geometria, con una fascetta e, quindi, con il castolin abbiamo saldato le porzioni di frattura esterne alla fascetta ( la parte centrale della frattura, quella coperta dalla fascetta, non è stata quindi interessata alla saldatura.
Essendo consci della debolezza meccanica del cilindro in corrispondenza di una siffatta saldatura, abbiamo quindi tagliato e sagomato una piastrina di ottone della stessa altezza del cilindro e lunga circa 40 mm. e la abbiamo saldata a stagno nella parte interna ( e quindi nascondendola alla vista).
Dopo di che , tenendo bloccata in posto con due morsetti la piastrina, abbiamo saldato, sempre con lo stagno la corona dentata al cilindro.
Nonostante le mie insistenze per voler limare l'eccesso di castolin nella parte esterna del bariletto ( io non l'avrei lasciato così
) , il mio amico ha espresso il desiderio di non "toccarlo" per garantire una maggiore robustezza all'insieme.
Domani provo a parlare dell'interessantissiom sistema della suoneria di questo orologio.
Cordialità.
Carlo
