Un caso disperato?

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sobas66
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da sobas66 »

Ci sarebbe anche un altro tentativo.......... :(): ......

Provare con le palette in rubino :-D

tipo queste https://www.cousinsuk.com/product/brocot-clock-pallet-stone

Ormai le hai provate tutte :lol: :lol:

Ciao
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guidomaria
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da guidomaria »

Sarebbe bello, ma, a quel punto, meglio riprogettare anche un'ancora nuova tagliata su misura per il nuovo diametro esterno della ruota e l'interasse dato ... la struttura dell'ancora Brocot è veramente semplice da realizzare ... si tratta di fare tre fori precisi.

La sai che, quasi, quasi, mi fai venire voglia di provare?

Però i miei cilindretti sono da 1,2mm ... è tutto molto piccolo


A Toni: potremmo fare grandi cose insieme :-D

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carlo
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da carlo »

guidomaria ha scritto: >>><<<
A Toni : potremmo fare grandi cose insieme :-D
...e con me no!! ""==""

Cordialità. :lol:
Carlo
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guidomaria
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da guidomaria »

Ora permettetemi di fare qualche ragionamento di geometris per vedere come potrebbe essere fatta questa nuova ancora.

Dati non modificabili:

interasse = 11,66 mm
diametro ruota di scappamento = 13,76mm
numero di denti Z = 27
altezza denti = 1,3 mm

Come base di partenza prenderò alcune caratteristiche dall' ancora attuale:

diametro leve = 1,2 mm
abbraccio Z' = 7,5 da cui angolo fondamentale alfa = 100° ( = 260 x Z' / Z)

Ecco qui sotto l'elabortazione grafica:
aabraccio75.jpg
come si vede, con i dati di cui sopra ottengo

angolo di impulso = 5,2°
angolo di caduta = 1,5°
angolo minimo di oscillazione = 3,6°

potrei cercare di ridurre l'angolo di caduta a 1° (valore da testi) aumentando l'angolo di impulso a 5,7° tramite una aumento del diametro delle leve a 1,35 mm

... allora avremo una oscillazione minima ai fini del funzionamento di 4,1°

Nel disegno si leggono anche le due distanze leve-centro e leva-leva che permettono di realizzare l'ancorina.

Ho voluto ora provare a ridurre l'abbraccio a 6,5 denti e vedere come cambiano le cose ... ecco la grafica
abbraccio65.jpg
abbraccio65.jpg (177.13 KiB) Visto 1841 volte
come si vede posso ingrandire ulteriormente il diametro delle leve fino a 1,45mm per avere angolo di caduta 1°

L'angolo di impulso è sempre di 5,7° ma l'oscillazione minima sale a 5,2°

Quale secondo voi è meglio? Il Pozzoli dice che con questo tipo di scappamento è bene avere angoli di abbraccio piccoli .... nel suo esempio usa 6,5 con un'ancora di 30 denti

Ogni commento tecnico è graditissimo ..

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guidomaria
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da guidomaria »

...e con me no!! ""==""
Tu già le fai grandissime anche da solo :-D <><> ...

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carlo
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da carlo »

La mente è già rivolta alle vacanze ormai prossime e quindi non è particolarmente perspicace ""==""

Mi sfugge la valenza di alcune tue annotazioni.
Nel primo disegno affermi che il Ø delle leve sia 1,2 mm., ma nello stesso disegno le indichi come 1,35 mm.
Quale è il diametro di riferimento? Forse il disegno è solo una evoluzione da uno stato effettivo iniziale ad uno teorico preso in considerazione?

Non ho mai studiato così dettagliatamente la geometria di questo scappamento e quindi le mie osservazioni potrebbero non essere pertinenti.

Sostieni che:
δ=360°/2z-β e poi porti il valore di β a zero scrivendo δ=360°/2z e mantenendo il risultato delle due equazioni eguali a 6,7°. Perchè β è assumibile come = 0 quando invece sembrerebbe essere eguale , con riferimento agli angoli disegnati, al semidiametro della leva ovvero all'angolo di impulso?

Più sotto β viene assunto come 5,2° ( immagino calcolato con la trigonometria oppure determinato con un autocad) ed il δ al quale precedentemente era stato assegnato un valore di 6,7° , ora ne assume uno di 1,5°...non capisco ""==""

Tralasciando le questioni di ordine matematico, alle quali non sono più allenato $£"&& , io penso, in linea generale, che l'ossessione di avere un "buon" angolo di oscillazione per un pendolo dovrebbe essere riguardata con sospetto.

Se si prescinde dagli orologi commerciali per i quali giust'appunto una grande oscillazione del pendolo potrebbe essere un elemento di appeal per un ordinario possessore, per gli amanti dell'orologeria intesa essa come meccanica di precisione , e le cui risultanze siano anch'esse sintetizzabili in "precisione" , tanto minore è l'angolo di oscillazione del pendolo, tanto meglio....tanto minore è l'angolo di caduta , che altro non è che un inutile ma necessario dispendio di energia, tanto meglio.

Cordialità :lol:
Carlo
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guidomaria
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da guidomaria »

Caro Carlo, al di là del tuo stato d'animo vacanziero poco adatto agli approfondimenti matematici, molto probabilmente sono stato poco chiaro io, specialmente nel primo grafico... però in realtà direi che hai capito il senso e io concordo, in buona parte, con le tue conclusioni-

MA cominciamo dal principio ...

Se la ruota di scappamento ha z=27 denti che occupano 360°, l'angolo che ogni dente deve percorrere in una alternanza è 360/2z, nel nostro caso 6,667° che per semplicità ho arrotondato a 6,7° Questo parametro dipende solo dalla ruota di scappamento e non dalla rimanente geometria dell' ancora.

La differenza tra questo arco e l'angolo di impulso (cioè la sua parte attiva)è la parte che tu stesso hai definito "inutile" del movimento, cioè l'angolo di caduta, che quindi è opportuno tenere piccolo.

Ne deriva che devo cercare di massimizzare l'angolo di impulso.

In questo tipo di ancora, l'angolo di impulso è l'angolo che, dal centro della ruota, vede il quarto di circonferenza su cui si può esercitare l'impulso, quindi si ricava facilmente dal disegno.

E' evidente che è maggiore al crescere del diametro del semicilindro che costituisce la leva.

Come hai giustamente osservato per prima cosa ho provato ad ipotizzare un diametro di 1,2mm, che è quello attuale e, con un abbraccio di 7,5 denti (quello attuale) ricavo un angolo di impulso di 5,2° e di conseguenza 1,5° di angolo di caduta.

Se impongo solo 1° per l'angolo di caduta, posso portare l'angolo di impulso a 5,7° che, sempre graficamente, mi porterebbe ad un diametro di 1,35 mm.

L'angolo di oscillazione invece è collegato alla geometria della ruota e quindi a quell'angolo di alternanza di 6,7°, ma viene modificato dalla geometria dell' ancora: a parità di ruota di scappamento decresce al crescere dell'interasse e al crescere dell'abbraccio.

E' vero, che, come dici tu, una oscillazione ridotta aumenta la precisione (errore circolare in primis) e questo si può ottenere con RdS con più denti, con ancore imperniate a maggiore distanza oppure con abbracci maggiori, ma a proposito di questo tipo di scappamento, Pozzoli dice che convengono abbracci ridotti.

LA soluzione con abbraccio a 6,5 denti, permette un diametro di cilindro maggiore e fornisce una oscillazione più ampia, a parità di angolo di impulso e di caduta. Oscillazione più ampia vuol dire più lavoro per il sistema propulsivo ... ce la farà? questo è il dilemma

Però osservando i disegni ,mi sembra che l'abbraccio minore crea anche una combinazione più favorevole per la forza esercitata dal dente sul cilindro, perchè è maggiore la quota parte di della forza nella direzione del movimento permesso della leva. Belle considerazioni che non mi portano avanti di un centimetro :():

Comunque ho voluto controllare ora le misure della mia ancora in rapporto a qulle teoriche dedotte dal disegno:

----------------------------------------------------------- teorico -----------------------------misurato

distanza centro di rotazione - centro leve ------------ 8,92 ----------------------------- 8,94

distanza tra i centri delle leve -------------------------11,14 ------------------------------ 11,30

considerando che le mie misure di certo non sono assolutamente precise direi che non siamo molto lontani

Però se avvicino le leve come da disegno, non riesco più a liberare i denti dell' ancora. A piccolissimi passi ritorno alla situazione già testata, con quei 2 decimi di maggiore distanza e il piano della leva orientato con un azimut un po' minore. In questa configuraizone ho il massimo dell' oscillazione, quei 16mm che corrispondono a circa 4,8°

Se li confronto con i 3,6° teorici, cono portato a pensare che c'è una buona riserva nell' impulso dato dalla molla, che si traduce in scorrimento a riposo ... quindi penso di potermi dare per contento e cominciare a pensare a qualcos'altro :-D

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carlo
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da carlo »

Ti ingrazio per le spiegazioni che hai dato e che sono state chiarissime.
guidomaria ha scritto:LA soluzione con abbraccio a 6,5 denti, permette un diametro di cilindro maggiore e fornisce una oscillazione più ampia, a parità di angolo di impulso e di caduta. Oscillazione più ampia vuol dire più lavoro per il sistema propulsivo ...ce la farà? questo è il dilemma
...e qui è sintetizzabile ( fra molte altre cose) la bellezza della scelta di un peso quale elemento di forza motrice del sistema....con l'aggiunta dei soli grammi necessari ( sempre riassumendo i concetti) si può determinare quello minimo necessario.
guidomaria ha scritto: >>><<< ...quindi penso di potermi dare per contento e cominciare a pensare a qualcos'altro :-D
..per esempio, come ho fatto io, a delle vacanze... :lol: just joking, of course :lol:

Cordialità. :lol:
Carlo
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toni
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da toni »

...magari in Sicilia... [[]

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guidomaria
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da guidomaria »

Il Grande Orologiaio aveva deciso che le mie tribolazioni non fossero ancora finite ""==""

Quand ho rimontato la suoneria mi sono accorto che si muoveva a fatica e "sgranava". Un attento esame mi ha permesso di localizzare il problema nella ruota a caviglie che aziona il martello: oltre a mancare una caviglia (cosa che avevo già notato) la quasi totalità dei denti si presentava leggermente piegata in verso, come un filare di pioppi sotto l'azione del vento.
DSCF0099.JPG
DSCF0099.JPG (334.91 KiB) Visto 1806 volte
Alcuni di questi pioppi erano anche piuttosto malridotti, ma fortunatamente nessuno mancante o in procinto di staccarsi
Li ho raddrizzati uno ad uno facendo leva, con grande cautela, con un piccolo cacciavite, ho pulito gli interstizi ed ho dato un leggerissima limatina a tutti i 70 denti per arrotondare un po' certi spigoli vivi che si erano formati nel tempo. Qui la ruota pronta per ricevere la nuova caviglia, con i denti che necessitano ancora di qualche attenzione.
DSCF0106.JPG
DSCF0106.JPG (340.15 KiB) Visto 1806 volte



La ruota però continuava a sgranare (era questo che certamente aveva piegato i denti) e poichè la verifica al tornio mi ha mostrato che non c'erano eccentricità nella sua assialità, non restava che propendere per una eccessiva distanza tra ruota e pignone.

In questo orologio intorno agli alloggiamenti dei pignoni è stata praticata una fresatura a ferro di cavallo. Mi semvbra evidente che il suo scopo è permettere di spostare il foro lateralmente facendo leva con uno strumento ... e così ho fatto.
DSCF0049p.jpg
DSCF0049p.jpg (259.55 KiB) Visto 1806 volte
Non solo ora ruota e pignone inganano bene e non sgranano più, ma come immediata conseguenza anche la suoneria si è messa a girare con maggiore slancio, dato che in ruote troppo distanti la resistenza al moto aumenta come in ruote troppo vicine.

Purtroppo alcuni dei denti un po' più malandati tendono a rallentare un po', ma ho lasciato girare l'orologio fino a quando non ha più suonato ed ho potuto appurare che mancava una fraizone di giro a fine carica ... quindi piuttosto accettabile.

A questo punto ho tolto il mozzicone di caviglia e l'ho sostituita con un sottile stilo conico, ben incastrato nel foro.

Ora tutto funziona compresa la suoneria: la campana è presa in prestito ad un altro orologio che sto per revisionare, le lancette sono di fortuna, tanto erp verificare se la lunghezza del pendolo è corretta ...

E' stato un lavoro abbastanza impegnativo, ma di grande soddisfazione :-D


piccolo video

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guidomaria
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da guidomaria »

Il 5 Luglio 2016 pensavo di avere risolto, ma in realtà il problema della ruota a caviglie con la dentatura difettosa non mi ha dato tregua: se la suoneria si fermava in corrispondenza al settore con i denti ormai troppo corti e consumati, essa non riusciva poi a ripartire e nessun tentativo di correzione dei denti con limette riusciva a risolvere il problema: semplicemente mancava diametro.
DSCF0108P.jpg
DSCF0108P.jpg (415.26 KiB) Visto 1587 volte
Ho messo quindi tutto da parte, ma diversi mesi dopo ho trovato un venditore francese che ogni tanto vende infornate di ruote di parigina di vario genere. Aveva in vendita 3 roues a chevilles ed ho notato che tutte hanno lo stesso numero di denti (70) e lo stesso numero di caviglie (10). Quanto al diametro ci ho perso un po' di tempo facendo un po' di ipotesi e di calcoli sui moduli ecc. e sono giunto alla conclusione che mi ci voleva una ruota con diametro esterno tra 20 e 21 mm. Lui ne aveva una da 20 e l'ho acquistata.

E' rimasta per molto tempo nella scatola con le altre parti dell' orologio, fino a che oggi non ho deciso di metterci mano, dato che un altro lavoro che sto portando avanti è per ora fermo per l'attesa di un'ancorina.

Come dicevo le due ruote avevano pari modulo, diametro, numero di denti e di caviglie, ma erano montate su due alberini di lunghezza molto diversa.

Ho quindi pensato di scambiare le due ruote. Sono riuscito a staccarle dai rispettivi mozzi che sono rimasti sui due assi (quello della nuova ruota irrimediabilmente danneggiato nell' operazione).

La ruota nuova aveva un foro da 3mm, ma il mozzo di acciaio dell'asse originale su cui dovevo andarla a montare era più piccolo: solo 2,6mm.

Ci ho riflettuto a lungo ed ho deciso di operare come segue:

1 - ridurre, al tornio, il diametro del mozzo da 2,6mm a 2mm. Per fare questo ho dovuto afferrare l'alberino dalla parte del mozzo (all'altra estremità c'era il pignone) con una pinza da 1,5mm ed operare al contrario, tra il naso del tornio e la flangetta di appoggio della ruota. Questo ha presupposto che modificassi un utensile di acciaio rapido, per poter lavorare in uno spazio complessivo di circa 4mm per rettificare un cilindrino lungo solo 1,5mm. Usando la mola, dopo molti tentativi mi è riuscito di ottenere un utensile, bruttissimo, ma adatto alla bisogna ...
DSCF2719.JPG
DSCF2719.JPG (156.4 KiB) Visto 1587 volte
2 - ho pensato di realizzare una boccola da incastrare nella ruota e da incastrare poi asu volta sul piccolo mozzo.

Le dimensioni di questo "pezzo" erano: diametro esterno 3,2mm (il foro della ruota misurava 3,1), diametro interno 1,9 mm (il mozzo misurava 1,95mm), lunghezza 1,25mm + una piccola flangia necessaria per esercitare la pressione su boccola+ruota quando fossi andato ad incastrare questo insieme sul mozzo.
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DSCF0684.JPG (214.6 KiB) Visto 1587 volte
Realizzata la boccolina, per prima cosa l'ho pressata nella ruota, dopo avere allargato a piccolissimi passi e con estrema attenzione il foro con il più grande dei miei alesatori manuali, tanto da permettere l'abboccamento della boccola nel foro.
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DSCF0674.JPG (228.42 KiB) Visto 1587 volte
Fatto questo ho svasato appena il foro interno della boccola, sempre con un alesatore, quel tanto da permettere di abboccare il mozzo ed ho pressato sul mozzo l'insieme boccola-ruota, agendo sulla piccola flangia dal lato esterno.

L'accoppiamento è riuscito bene: è coassiale come richiesto e estremamente solido.
DSCF0679.JPG
DSCF0679.JPG (274.95 KiB) Visto 1587 volte
DSCF0681.JPG
DSCF0681.JPG (279.85 KiB) Visto 1587 volte
Ho subito montato la ruota nel movimento e, con grande soddisfazione ho appurato che essa ingrana correttamente con il pignone e la suoneria sembra girare senza problemi.
DSCF2721P.jpg
Vediamo ora se questo movimento "senza speranze" tornerà a funzionare :():

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Re: Un caso disperato?

Messaggio da carlo »

Se l'orologio funziona, hai raggiunto il tuo scopo e quindi non ci si può che complimentare con te per la passione che metti nei tuoi lavori.

Ma , credo, un forum non sia fatto solo di una lunga teoria di inconcludenti complimenti ( il più delle volte fatte da persone che con l'orologeria hanno poca dimestichezza e con un malinteso senso del rispetto verso incapaci professionisti che, solo per la loro condizione, reputano "intoccabili"... $$$ ) , bensì è solo nel piacere del confronto che si trova l'occasione per migliorare...tutti ...anche chi avanza critiche e che una volta smentito nei fatti migliora anch'egli il proprio bagaglio di conoscenza.
guidomaria ha scritto: >>><<< Ho quindi pensato di scambiare le due ruote. Sono riuscito a staccarle dai rispettivi mozzi che sono rimasti sui due assi (quello della nuova ruota irrimediabilmente danneggiato nell' operazione).
L'evidenziato mi fa supporre che il mozzo fosse parte integrante dell'asse e non saldato. Se le cose stanno così forse avrai avuto modo di renderti conto della necessità di avere fra la propria attrezzatura del tornio una lunetta fissa che ti avrebbe agevolato nel lavoro in questione e senza dover ricorrere alla realizzazione di un nuovo ferro da taglio . Peraltro, come sostengo sempre, l'importante è divertirsi. :lol: :lol:
guidomaria ha scritto:La ruota nuova aveva un foro da 3mm, ma il mozzo di acciaio dell'asse originale su cui dovevo andarla a montare era più piccolo: solo 2,6mm.

Ci ho riflettuto a lungo ed ho deciso di operare come segue:

1 - ridurre, al tornio, il diametro del mozzo da 2,6mm a 2mm. Per fare questo ho dovuto afferrare l'alberino dalla parte del mozzo (all'altra estremità c'era il pignone) con una pinza da 1,5mm ed operare al contrario, tra il naso del tornio e la flangetta di appoggio della ruota. Questo ha presupposto che modificassi un utensile di acciaio rapido, per poter lavorare in uno spazio complessivo di circa 4mm per rettificare un cilindrino lungo solo 1,5mm. Usando la mola, dopo molti tentativi mi è riuscito di ottenere un utensile, bruttissimo, ma adatto alla bisogna ...
>>><<< >>><<< >>><<<
Ineccepibile quanto hai scritto.
Personalmente non avrei previsto quell'antiestetico collarino che hai lasciato sulla boccola che hai inserito nella ruota.
Per posizionare detta ruota in posto, dopo averla provvista di una boccola pressata in posto , sarebbe bastato, che con un punzone ( con un corretto diametro della sua estremità ) agissi direttamente su di essa senza entrare in contatto con il corpo della ruota stessa.....minimi dettagli.... :lol: :lol:

Cordialità.
Carlo
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Re: Un caso disperato?

Messaggio da guidomaria »

Il mozzo nella ruota nuova era d'ottone, ma nemmeno scaldando sono riuscito a smuoverlo ed infatti ho rovinato l'asse. Nell'albero originale era d'acciaio, ma sembrava applicato. Solo che dopo l'esperienza fatta con il mozzo d'ottone capirai che non volessi e non potessi correre rischi.

Ho preso in considerazione l'ipotesi di eliminare il vecchio mozzo (al tornio) e di rifarlo come pezzo unico, ma misurando l'albero ho scoperto che non era conico, bensì cilindrico, salvo essere di diametro leggermente inferiore laddove c'era il mozzo. Probabilmente un effetto del metodo industriale con cui il mozzo è stato pressato sull'asse. Questo avrebbe reso più difficile inserire a pressione il nuovo mozzo ed ecco perché ho preferito fare la boccola.

in effetti avrei potuto fare a meno della flangia, ma la possibilità di un appoggio della ruota, schiacciata tra la piccola flangia del mozzo è quella nuova della boccola, mi dava a naso un senso di maggiore confidenza nella ortogonalita finale della ruota.

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Si arriva ad una conclusione?

Messaggio da guidomaria »

Rimesso in moto l'orologio senza pendolo il moto si è dimostrato stabile, ma montato il movimento su di un trespolo di fortuna con un pendolo da 64g, pur funzionando senza fermarsi, misuravo una ampiezza di oscillazione di soli 4° che ritengo altamente insoddisfacente.

Ho deciso allora di agire sulla terza variabile, finora mai considerata: l'altezza dell'ancora sulla RdS

Finora avevo pensato che fosse non correggibile, ma in realtà l'orolgiaio ha posto l'alloggiamento del pivot sulla platina in una specie di protuberanza a forma di goccia, che può essere piegata alzando o abbassando l'altezza di questo punto rispetto alla platina.
DSCF2728b.jpg
DSCF2728b.jpg (113.8 KiB) Visto 1540 volte
Modificato anche questo parametro, non funzionava più niente $$$ $£"&&

Non è possibile modificare ad intuito 3 parametri geometrici e sperare di arrivare ad un funzionamento ideale ... si chiama "spippolare"

Dopo un momento di costernazione e profonda frustrazione ho deciso di darci un taglio e di applicare la teoria.

Ho verificato le mie misure confrontandole con il disegno fatto secondo gli insegnamenti dell' ing. Pozzoli.
schema.jpg
schema.jpg (78.88 KiB) Visto 1540 volte
1 - la distanza misurata col calibro esternamente ai due piolini semicilindrici deve essere di 12,16mm e così l'ho fissata (era a 10 )

2 - il prolungamento della faccia piatta dei piolini deve incontrare l'asse di rotazione della RdS e così li ho fissati

Ora l'ancora risultava toccare contemporaneamente due denti e non liberava la RdS, perchè era troppo alta (non troppo bassa come verrebbe intuitivamente di pensare)

L'ho progressivamente abbassata piegando, il lobo di cui sopra e la ruota di scappamento ha iniziato a muoversi. Però la leva di entrata tendeva ad appuntare su alcuni denti ... abbassando ulteriormente questo fenomeno è scomparso, ma ad un certo punto ha iniziato ad appuntare la leva di uscita. Allora sono tornato un po' più su e, per compensare le imperfezioni della ruota, ho ruotato di una inezia il piolino della leva di entrata (il piatto punta un po' più in basso dell' asse della RdS) in modo da evitare l'impuntamento, seppure a prezzo di una riduzione dell'impulso (nella sua parte più significativa).

Ora sembrava di nuovo funzionare allegramente e l'ho piazzata sul trespolo con lo stesso pendolo.
DSCF2728P.jpg
DSCF2728P.jpg (71.94 KiB) Visto 1540 volte
Risultato: oscillazione stabile di 2cm, pari a quasi 8° con l'orologio ancora in funzione 8 ore dopo.... un risultato mai raggiunto prima che mi conferma ancora una volta che certi proverbi tipo "vale più la pratica che la grammatica" vanno considerati con qualche riserva e la grammatica è bene studiarla.


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Re: Un caso disperato?

Messaggio da guidomaria »

Mi devo correggere.

Parlavo di tre parametri: l'angolo delle leve semicircolari, la loro distanza e l'interasse ancora-RdS, ma dopo un'altra serie di prove ritengo che in realtà il primo parametro non debba essere considerato una variabile. La posizione giusta dei semicilindri delle leve è necessariamente con il piano piatto che converge sul'asse di rotazione della ruota. In caso contrario si perde impulso proprio nella sua parte finale che è quella più efficace.

Quindi se quando l'inclinazione è corretta una leva tende ad inceppare si deve correggere agendo sulla distanza tra gli assi e/o sulla distanza tra le leve (ammesso che questa si possa regolare).

Ho posizionato le le leve nella maniera corretta e l'ancora non liberava i denti. Allora l'ho un po' allargata fino a che appuntava solo la leva di entrata, ho ulteriormente abbassato l'ancora fino a che girava, ma tendeva ad appuntare la leva di uscita e allora ho allargato ancora di di mezzo decimo e ora sembra andare bene.

Ho misurato una oscillazione di 8,5° all'altezza del baricentro della lente, cioè a circa 16,5 cm dal punto si sospensione.

Mi piacerebbe il conforto o il contraddittorio delle vostre opinioni in materia. Se sbaglio non abbiate riguardi a dirmelo. <***>

Voi non avete idea di cosa significhi per me riuscire a far funzionare quello scassone di meccanismo, avendo agito sull' ancora e la rdS, che per me è come tentare una operazione a cuore aperto ... $£"&&

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