restauro di un verga
- toni
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Re: restauro di un verga
perchè a me non vengono così puliti?
Toni
Toni
- sobas66
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Re: restauro di un verga
Su questi non ho usato nemmeno il TIBI ma solo lo sgrassatore e poi delle spazzole di ottone...
Ciao
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Leonardo diceva: "L'esperienza è il nome che si dà ai propri sbagli."
"Condividere la propria conoscenza è un modo per raggiungere l'immortalità" Dalai Lama
- sobas66
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Re: restauro di un verga
Il battito è ripartito!
https://drive.google.com/file/d/1LcHA69SIEyH1MBFZUwavnphxjRtWAP23/view?usp=sharing
Funziona perfettamente , ma volevo chiedere se (non so se si riesce a vedere dal video )
L'astina forata di ottone che collega il supporto del pendolo all'asta dello scappamento ha i fori ben più grandi della vite e dell' asta....comporta quindi un certo lasco.....và bene così o è meglio rifarla con due fori adatti
Ciao
https://drive.google.com/file/d/1LcHA69SIEyH1MBFZUwavnphxjRtWAP23/view?usp=sharing
Funziona perfettamente , ma volevo chiedere se (non so se si riesce a vedere dal video )
L'astina forata di ottone che collega il supporto del pendolo all'asta dello scappamento ha i fori ben più grandi della vite e dell' asta....comporta quindi un certo lasco.....và bene così o è meglio rifarla con due fori adatti
Ciao
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Re: restauro di un verga
quella piastrina e' molto fine e si consuma sovente . a volte occorre rifarla , ma e' facile da copiare
- Gia
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Re: restauro di un verga
Anche coi fori laschi della piastrina, il movimento gira lo stesso; però conviene rifarla o recuperarla coi fori giusti, in modo che non perda alcun impulso, ed abbia più ampiezza di oscillazione. Oltretutto è facile da realizzare.
Saluti
Giuseppe
Giuseppe
- sobas66
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Re: restauro di un verga
Allora ho deciso che fine farà questo movimento.....
Una volta restaurato vorrei realizzare una copia in scala della torre dell'orologio di piazza San Marco di Venezia
Sarà un percorso difficile e non privo di difficoltà , a questo, chi avrà la pazienza di leggermi , allegherò la storia dell'orologio.
Così unisco l'utile al dilettevole
Ciao
Una volta restaurato vorrei realizzare una copia in scala della torre dell'orologio di piazza San Marco di Venezia
Sarà un percorso difficile e non privo di difficoltà , a questo, chi avrà la pazienza di leggermi , allegherò la storia dell'orologio.
Così unisco l'utile al dilettevole
Ciao
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- carlo
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Re: restauro di un verga
e noi rimaniamo in frenetica attesa per entrambi i resoconti....( finalmente un pò di creatività... )
Cordialità.
Carlo
Cordialità.
Carlo
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cchiù lluonga è a pinsata, cchiù granni è a minchiata
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elenco dell'attrezzatura usata in vendita per orologiai hobbisti
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- sobas66
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Re: restauro di un verga
Bene allora inizio.....
Il secondo orologio più famoso al mondo è stato attribuito alla torre dell'orologio in San Marco a Venezia, con i suoi 500 anni di storia è tra i più ben documentati di tutti anche merito della cornice in cui si trovava....
Partiamo da quando non c'era
Se osserviamo il particolare a destra vediamo che non c'è alcuna torre e nessun orologio
è il 1496 e il pittore Gentile Bellini raffigura la processione in Piazza San Marco com'era a quel tempo.
Anche se no c'era nulla di concreto in quegli anni qualcuno ci stava già lavorando....
La decisione di costruire un nuovo orologio pubblico nell’area marciana in sostituzione del malandato e inadeguato vecchio orologio di Sant’Alipio (sull’angolo nord-occidentale della Basilica) precede, come è noto, quella relativa alla fisica ubicazione della macchina. Risale, infatti, a una deliberazione del Senato del 1493 l’incarico a Zuan Carlo da Reggio per il nuovo orologio; è invece del 1495 la decisione circa “el loco” dove collocarla, che sarà “sopra la bocha de Marzaria“. L’anno appresso, a testimonianza di Marin Sanudo, “adì 10 zugno fu dato principio a butar zoso le caxe al intrar de Marzaria (…) per far le fondamente di un horologio multo excelente“.
I costruttori del primo movimento dell'orologio furono padre Gian Paolo e figlio Gian Carlo Rainieri di Reggio Emilia. Che tra il 1496-1497 lavorarono alla costruzione del meccanismo. Il padre, Gian Paolo, aveva già un'ottima reputazione per aver realizzato un altro orologio nella sua città nel 1481.
In fase di costruzione della torre il Gian Paolo Rainieri fu chiamato a Venezia col movimento per assicurare che tutto procedesse in modo da ospitare adeguatamente il meccanismo; un antico esempio di collaborazione tecnica.
Nel Dicembre del 1497 è terminata, da Simone Campanato, la fusione della grande campana (alta 1,56 m. e dal diametro di 1,27 m.) posta sulla sommità della Torre assieme ai due Mori (alti 2,6 m.) che la percuotono alternativamente coi loro martelli.
In realtà, le statue rappresentano due pastori che furono chiamati "Mori" a causa della patina scura che si formò dopo la loro sistemazione e gli conferì l'aspetto che ancor oggi presentano. Uno ha la barba e ha caratteristiche più vecchie rispetto all'altro senza barba e più giovane, la tradizione vuole che l'ora viene suonata prima dal moro "giovane" che indica il tempo che viene e poi dopo pochi minuti quello più "anziano" che indica il tempo che è passato..
Un'altra campana di dimensioni ridotte, ora non più esistente, era suonata da due piccoli martelli prima di quella principale. Lo scopo era di richiamare l'attenzione della gente verso il numero di colpi che di lì a poco sarebbero stati suonati dai Mori.
Il 1 febbraio1499, torre e orologio vengono inaugurati. L’orologio è un prodigio della tecnica: azionato da pesi, ha uno scappamento a foliot. Notevole è il meccanismo della processione dei Magi che permette il loro passaggio e inchino davanti alla statua dorata della Madonna col Bambino, preceduti dall’Angelo Annunciatore che suona la tromba, da notare che la tromba produceva effettivamente un suono, tramite un mantice ed una canna ad ancia. Attualmente, le statue dei Magi non sono quelle originali del 1499 ma una replica molto fedele. Ma la caratteristica più straordinaria è la complessità delle indicazioni astronomiche, basate sul sistema tolemaico. Sul grande quadrante principale (4,5 m di diametro), in cerchi concentrici, si succedono, modificando nel tempo le loro posizioni, i cinque pianeti conosciuti, Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio, oltre alle fasi lunari e alla posizione del Sole nello Zodiaco. Un altro quadrante, molto più semplice, sul versante delle Mercerie, indica il tempo (ancor oggi presente). Ai quattro angoli del quadrante principale erano poste altrettante aperture circolari che ospitavano degli astrolabi, dei quali poco o nulla si conosce.
Inoltre, l'indicazione dell'ora avveniva secondo il sistema italiano che divideva il giorno in 24 ore, di lunghezza variabile fra periodo estivo ed invernale.
Manca qualsiasi documentazione sufficientemente dettagliata da permettere di dedurre cosa si sia conservato di questo meccanismo originale, o addirittura se si sia conservato alcunché.
Il secondo orologio più famoso al mondo è stato attribuito alla torre dell'orologio in San Marco a Venezia, con i suoi 500 anni di storia è tra i più ben documentati di tutti anche merito della cornice in cui si trovava....
Partiamo da quando non c'era
Se osserviamo il particolare a destra vediamo che non c'è alcuna torre e nessun orologio
è il 1496 e il pittore Gentile Bellini raffigura la processione in Piazza San Marco com'era a quel tempo.
Anche se no c'era nulla di concreto in quegli anni qualcuno ci stava già lavorando....
La decisione di costruire un nuovo orologio pubblico nell’area marciana in sostituzione del malandato e inadeguato vecchio orologio di Sant’Alipio (sull’angolo nord-occidentale della Basilica) precede, come è noto, quella relativa alla fisica ubicazione della macchina. Risale, infatti, a una deliberazione del Senato del 1493 l’incarico a Zuan Carlo da Reggio per il nuovo orologio; è invece del 1495 la decisione circa “el loco” dove collocarla, che sarà “sopra la bocha de Marzaria“. L’anno appresso, a testimonianza di Marin Sanudo, “adì 10 zugno fu dato principio a butar zoso le caxe al intrar de Marzaria (…) per far le fondamente di un horologio multo excelente“.
I costruttori del primo movimento dell'orologio furono padre Gian Paolo e figlio Gian Carlo Rainieri di Reggio Emilia. Che tra il 1496-1497 lavorarono alla costruzione del meccanismo. Il padre, Gian Paolo, aveva già un'ottima reputazione per aver realizzato un altro orologio nella sua città nel 1481.
In fase di costruzione della torre il Gian Paolo Rainieri fu chiamato a Venezia col movimento per assicurare che tutto procedesse in modo da ospitare adeguatamente il meccanismo; un antico esempio di collaborazione tecnica.
Nel Dicembre del 1497 è terminata, da Simone Campanato, la fusione della grande campana (alta 1,56 m. e dal diametro di 1,27 m.) posta sulla sommità della Torre assieme ai due Mori (alti 2,6 m.) che la percuotono alternativamente coi loro martelli.
In realtà, le statue rappresentano due pastori che furono chiamati "Mori" a causa della patina scura che si formò dopo la loro sistemazione e gli conferì l'aspetto che ancor oggi presentano. Uno ha la barba e ha caratteristiche più vecchie rispetto all'altro senza barba e più giovane, la tradizione vuole che l'ora viene suonata prima dal moro "giovane" che indica il tempo che viene e poi dopo pochi minuti quello più "anziano" che indica il tempo che è passato..
Un'altra campana di dimensioni ridotte, ora non più esistente, era suonata da due piccoli martelli prima di quella principale. Lo scopo era di richiamare l'attenzione della gente verso il numero di colpi che di lì a poco sarebbero stati suonati dai Mori.
Il 1 febbraio1499, torre e orologio vengono inaugurati. L’orologio è un prodigio della tecnica: azionato da pesi, ha uno scappamento a foliot. Notevole è il meccanismo della processione dei Magi che permette il loro passaggio e inchino davanti alla statua dorata della Madonna col Bambino, preceduti dall’Angelo Annunciatore che suona la tromba, da notare che la tromba produceva effettivamente un suono, tramite un mantice ed una canna ad ancia. Attualmente, le statue dei Magi non sono quelle originali del 1499 ma una replica molto fedele. Ma la caratteristica più straordinaria è la complessità delle indicazioni astronomiche, basate sul sistema tolemaico. Sul grande quadrante principale (4,5 m di diametro), in cerchi concentrici, si succedono, modificando nel tempo le loro posizioni, i cinque pianeti conosciuti, Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio, oltre alle fasi lunari e alla posizione del Sole nello Zodiaco. Un altro quadrante, molto più semplice, sul versante delle Mercerie, indica il tempo (ancor oggi presente). Ai quattro angoli del quadrante principale erano poste altrettante aperture circolari che ospitavano degli astrolabi, dei quali poco o nulla si conosce.
Inoltre, l'indicazione dell'ora avveniva secondo il sistema italiano che divideva il giorno in 24 ore, di lunghezza variabile fra periodo estivo ed invernale.
Manca qualsiasi documentazione sufficientemente dettagliata da permettere di dedurre cosa si sia conservato di questo meccanismo originale, o addirittura se si sia conservato alcunché.
- carlo
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- Iscritto il: gio 23 feb 2006, 10:19
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Re: restauro di un verga
complimenti Daniele! Bellissima! L'ho letto d'un fiato
Cordialità.
Carlo
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- sobas66
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Re: restauro di un verga
Nell'attesa che in officina ci siano temperature più miti, nel frattempo stò facendo delle prove per il quadrante, per ricostruire i segni zodiacali pensavo di crearli a sbalzo in un foglio di alluminio per poi rivestirli in foglia d'oro....
Facendo l'orologio in scala 1:10 il quadrante dovrebbe avere un diametro di 43 centimetri.....
.....faccio come Carlo....."non so se riuscirò a portarlo a termine"......
Ciao
Facendo l'orologio in scala 1:10 il quadrante dovrebbe avere un diametro di 43 centimetri.....
.....faccio come Carlo....."non so se riuscirò a portarlo a termine"......
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- toni
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Re: restauro di un verga
mi chiedo se una comtoise abbia la forza di mandare avanti tutto questo "ambaradan"
Comunque mi complimento per l'audacia del progetto!
Buon lavoro
Toni
Comunque mi complimento per l'audacia del progetto!
Buon lavoro
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- sobas66
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Re: restauro di un verga
Ho paura anch'io che non possa farcela , proverò a mettere i quadranti su cuscinetti in modo da eliminare più attrito possibile.....
Poi le fasi lunari non sò ancora come farle funzionare.....
Ciao
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- sobas66
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Re: restauro di un verga
Chiaramente dal 1500 si può ammirare la torre dell'orologio completata, quì in una litografia
Quì ho trovato una stampa del quadrante di come doveva essere al tempo dell'inaugurazione, si vede chiaramente i cerchi concentrici attorno alla terra al centro (secondo il sistema Tolemaico) dei pianeti
..E questo è il quadrante dal versante delle mercerie
e come appare oggi...
I dipinti dell'epoca sono quasi meglio di istantanee ...
Al fine di garantire il funzionamento ottimale dell'Orologio e al tempo stesso di coprire il rimanente debito verso Gian Carlo Rainieri, il Governo di Venezia decise di porlo a dimora nella Torre stessa, «con la famegia sua», con un compenso regolare corrispondente all'obbligo «de tenir, governar, et conzar a tutte soe spese dicto horelogio continuamente». La stessa deliberazione tiene a precisare che una tal scelta «se convien primo per la giustitia, et equità de questo stado, deinde per conservation, et mantenimento de una cosi ingeniosa et bella opera, la quale quando uscisse fuora dalle mani soe andaria in ruina».
Si inaugura cosi, con il costruttore stesso dell'Orologio, una tradizione residenziale che per cinque secoli vedrà l'avvicendarsi di generazioni e famiglie diverse di orologiai coniando il termine di temperatori coloro che abitavano nelle vicinanze della torre e la tenevano ben funzionante. La tradizione durò ininterrotta sino al 1998.
Inverosibilmente gira per Venezia la leggenda che al costruttore dell'orologio gli vennero tolti gli occhi in modo che non potesse costruire un'altra Meraviglia simile.... ...ma questo fortunatamente è solo "ciacole venexiane" (chiacchere veneziane)
Da quest'ultima immagine si vede chiaramente il movimento completo di tutti i pianeti e la processione dei re magi con l'angelo annunziatore e non vi sarà sfuggito che in fianco al Leone marciano andante e col libro aperto si accompagnava in origine la statua del doge Agostino Barbarigo, abbattuta dalla furia rivoluzionaria nel 1797.
Inoltre si può vedere nella sommità della torre una campana più piccola con il suo martelletto che serviva per avvisare l'imminente rintocco dei mori.
Quì ho trovato una stampa del quadrante di come doveva essere al tempo dell'inaugurazione, si vede chiaramente i cerchi concentrici attorno alla terra al centro (secondo il sistema Tolemaico) dei pianeti
..E questo è il quadrante dal versante delle mercerie
e come appare oggi...
I dipinti dell'epoca sono quasi meglio di istantanee ...
Al fine di garantire il funzionamento ottimale dell'Orologio e al tempo stesso di coprire il rimanente debito verso Gian Carlo Rainieri, il Governo di Venezia decise di porlo a dimora nella Torre stessa, «con la famegia sua», con un compenso regolare corrispondente all'obbligo «de tenir, governar, et conzar a tutte soe spese dicto horelogio continuamente». La stessa deliberazione tiene a precisare che una tal scelta «se convien primo per la giustitia, et equità de questo stado, deinde per conservation, et mantenimento de una cosi ingeniosa et bella opera, la quale quando uscisse fuora dalle mani soe andaria in ruina».
Si inaugura cosi, con il costruttore stesso dell'Orologio, una tradizione residenziale che per cinque secoli vedrà l'avvicendarsi di generazioni e famiglie diverse di orologiai coniando il termine di temperatori coloro che abitavano nelle vicinanze della torre e la tenevano ben funzionante. La tradizione durò ininterrotta sino al 1998.
Inverosibilmente gira per Venezia la leggenda che al costruttore dell'orologio gli vennero tolti gli occhi in modo che non potesse costruire un'altra Meraviglia simile.... ...ma questo fortunatamente è solo "ciacole venexiane" (chiacchere veneziane)
Da quest'ultima immagine si vede chiaramente il movimento completo di tutti i pianeti e la processione dei re magi con l'angelo annunziatore e non vi sarà sfuggito che in fianco al Leone marciano andante e col libro aperto si accompagnava in origine la statua del doge Agostino Barbarigo, abbattuta dalla furia rivoluzionaria nel 1797.
Inoltre si può vedere nella sommità della torre una campana più piccola con il suo martelletto che serviva per avvisare l'imminente rintocco dei mori.
- toni
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Re: restauro di un verga
Daniele si conferma (qualora ce ne fosse bisogno) essere uno dei pilastri portanti del forum.
Cordialità
Toni
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Toni
- sobas66
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Re: restauro di un verga
Troppo buono!
Oggi comunque il mio lavoro mi ha portato all'interno del Palazzo Ducale, complice anche la nevicata notturna non potevo rendervi anche voi partecipi dello spettacolo
Volevo anche farvi vedere dove mi hanno fatto attendere la persona che poi mi doveva accompagnare......
Vi confesso che non ho avuto il coraggio di sedermi , amche perchè sono stato rapito da quell'oggetto che c'era in fianco un portaoggetti con angeli alati e interamente intarsiato
Ciao
Oggi comunque il mio lavoro mi ha portato all'interno del Palazzo Ducale, complice anche la nevicata notturna non potevo rendervi anche voi partecipi dello spettacolo
Volevo anche farvi vedere dove mi hanno fatto attendere la persona che poi mi doveva accompagnare......
Vi confesso che non ho avuto il coraggio di sedermi , amche perchè sono stato rapito da quell'oggetto che c'era in fianco un portaoggetti con angeli alati e interamente intarsiato
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Re: restauro di un verga
La magia di Venezia è unica....come, peraltro, lo sono quelle di Roma, Napoli, Palermo, Firenze ecc. ecc.
Cordialità.
Carlo
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