I bulini a mano per torneria

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DMO
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I bulini a mano per torneria

Messaggio da DMO »

Vorrei affrontare questo argomento in quanto non ho trovato nessuna informazione a riguardo usando la funzione cerca (spero di non essermi sbagliato) in quanto credo possa essere interessante per tutti coloro che affrontano le torniture di piccoli pezzi prevalentemente con i piccoli torni da orologiaio.
Nel passato seguendo le indicazioni riportate sui libri ho avuto modo di sperimentare diversi acciai passando dal classico HSS per poi approdare al Carburo di Tugsteno recuperato dalle micro punte rotte.
Le qualità di questo acciaio sono davvero insuperabili e non paragonabili all' HSS anche se ho avuto modo di incontrare pareri discordanti ma principalmente dettati più dall'ignoranza che da esperienze concrete in questa direzione.
L'unico svantaggio del Carburo è la sua fragilità ed un uso intenso del bulino può portare a rotture della punta o del tagliente, ma facilmente ripristinabile con una mola diamantata, l'operazione di affilatura è estremamente rapida e non richiede lunghi e noiosi passaggi sulla pietra per rendere liscio il tagliente.
Le micro punte possono essere inserite in un manico di acciaio e fissate con un grano per poi essere molate rendendo quadra la parte terminale, per poi dare la classica forma di losanga.

Con questa tipologia di utensili è possibile tagliare agevolmente qualsiasi acciaio anche quelli per esempio legati al cobalto, consentendo di eseguire lavorazioni anche su componenti molto duri come assi bilanciere o pignoni senza la necessità di intervenire con operazioni di rinvenimento che spesso non possono essere succeduti da tempra per via del lavoro eseguito, come ad esmpio il riporto di un perno.

Spesso mi è capitato di trovare pignoni belli "cotti" con perni riportati in molo modo, e di sicuro questo non giova alla funzionalità del pezzo...

Voi cosa ne pensate?
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carlo
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Re: I bulini a mano per torneria

Messaggio da carlo »

DMO ha scritto:
dom 28 ott 2018, 18:37
>>><<<
L'unico svantaggio del Carburo è la sua fragilità ed un uso intenso del bulino può portare a rotture della punta o del tagliente, ma facilmente ripristinabile con una mola diamantata, l'operazione di affilatura è estremamente rapida e non richiede lunghi e noiosi passaggi sulla pietra per rendere liscio il tagliente.
Ricordo di un amico che mi aveva raccontato che in una scuola di orologeria gli avevano fatto affilare la "losanga" per più di un paio di ore ><><>< .
Indiscutibilmente un esercizio di certosina pazienza e dai risultati eccellenti, ma anch'io credo che con le moderne mole diamantate si possano ottenere in pochi secondi risultati altrettanto di qualità.
DMO ha scritto:
dom 28 ott 2018, 18:37
Le micro punte possono essere inserite in un manico di acciaio e fissate con un grano per poi essere molate rendendo quadra la parte terminale, per poi dare la classica forma di losanga.
Credo che i migliori risultati si possano ottenere se il manico in questione ha una sezione quadra ( come d'altronde i bulini commerciali stessi). Penso che un manico tondo non consenta un perfetto controllo dell'utensile durante le operazioni di taglio.
DMO ha scritto:
dom 28 ott 2018, 18:37
>>><<<
Spesso mi è capitato di trovare pignoni belli "cotti" con perni riportati in molo modo, e di sicuro questo non giova alla funzionalità del pezzo...
..."questo" si riferisce al fatto che siano "ben cotti" oppure "riportati in malo modo"

Nel secondo caso, ovviamente c'è poco di cui parlare...al limite qualche imprecazione per riuscire a portare a termine una riparazione che talvolta è molto più complessa di quando si parte "da zero" rispetto a quando ci ci trova davanti a macroscopici errori ai quali dover porre rimedio.

Nel primo caso io penso che se un pignone è stato stemperato possa continuare a funzionare regolarmente e può essere considerata una opzione accettabile anche perchè temperarlo nuovamente dopo aver riportato un pivot potrebbe presentare qualche problema.
Inoltre, se si pensa a quanti anni durano i pignoni degli orologi Jughans , Hermle e compagnia cantante, che non sono temperati, si può considerare plausibile la mia precedente considerazione.

Cordialità.
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DMO
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Re: I bulini a mano per torneria

Messaggio da DMO »

Grazie Carlo della tua risposta, per quanto riguarda il manico dei bulini, credo sia abbastanza indifferente la sua forma in quanto la parte che poggia sul ventaglio è talmente minima che il manico neanche arriva, inoltre anche il fatto di dire di appoggiare la faccia piana sul ventaglio per tagliare è puramente teorica e di poca utilità nelle lavorazioni reali, almeno questo è quello che vedo lavorandoci.
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bulini.jpg (125.02 KiB) Visto 3847 volte
Per quanto riguarda i pignoni, in effetti credo possano ancora resistere nel tempo malgrado siano stati stemprati, ma converrai con me che la resistenza sarà sicuramente inferiore e di massima diventa difficile stabilirne la reale durata anche in funzione della coppia che dovranno trasmettere, se possibile è preferibile evitare e le tecnologie moderne lo permettono ampiamente.
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Re: I bulini a mano per torneria

Messaggio da carlo »

DMO ha scritto:
mar 30 ott 2018, 8:13
>>><<<
ma converrai con me che la resistenza sarà sicuramente inferiore e di massima diventa difficile stabilirne la reale durata anche in funzione della coppia che dovranno trasmettere, se possibile è preferibile evitare e le tecnologie moderne lo permettono ampiamente.
Pienamente d'accordo!!!
...cosa c'è di più bello ( quando non li devi forare per collocare un pivot rotto [[] ) di un bel pignone di "cristallo" di una parigina... :lol: :lol:

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Uhr
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Re: I bulini a mano per torneria

Messaggio da Uhr »

Ho avuto modo di provare bulini ottenuti da punte al carburo di tungsteno rotte omaggiatemi da un amico in altro forum, dall’esperienza fatta concordo in tutto e per tutto con quanto detto da DMO. Non sono certamente paragonabili ai bulini in HSS soprattutto se usati su materiali tipo bluesteel, anche se, come giustamente detto, il carburo di tungsteno è un materiale molto fragile per cui è facile anche solo sbeccare le losanghe dei bulini che andranno poi riprese con l’aiuto di dischetti diamantati e un semplice dreemel. Non nascondo però le mie difficoltà nella preparazione del bulino partendo da zero, o meglio dalla punta rotta. Inevitabilmente mi risulta difficile conformarla a losanga, tanto più piccola voglio realizzarla per particolari lavorazione. Tanto premesso chiedo a DMO, che dimostra grande esperienza in merito, se può illustrare il procedimento che segue e, perché no, qualche segreto nella preparazione.
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DMO
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Re: I bulini a mano per torneria

Messaggio da DMO »

Non ci sono particolari segreti nella preparazione di questa tipologia di bulini, quello che conta è riuscire a vedere bene le operazioni di affilatura in quanto come hai detto giustamente talvolta le dimensioni del bulino scendono sotto il millimetro.
L'unica cosa che posso suggerire è di dotare la propria affilatrice di un buon microscopio, anche con ottica fissa fra i 10x - 20x, mentre la procedura che io seguo è la seguente:



la macchina è questa ed è dotata di un buon microscopio, forse anche sprecato per questa tipologia di lavoro, come detto bastano quelli a ottica fissa che costano meno di 100,00 euro e sono validissimi!
IMG_3932.jpg
IMG_3932.jpg (180.43 KiB) Visto 3806 volte
per poterti aiutare ancora meglio sarebbe interessante vedere qualche foto dei tuoi bulini, cosi vediamo se c'è da correggere qualche cosa...!
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Re: I bulini a mano per torneria

Messaggio da Uhr »

Attualmente utilizzo dei bulini in Widia perchè ho rotto tutti quelli ottenuti con le punte in carburo che mi erano stati donati. Il fatto è che trovo già problemi nel realizzare il quadro da cui partire per ottenere la losanga, chiaramente quanto più piccolo sarà il bulino che voglio ottenere più difficoltosa diventa l'operazione. Molto probabilmente ciò è dovuto al fatto che non utilizzo un microscopio come invece tu suggerisci; bene, vuol dire che proverò a seguire le tue indicazioni.

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guidomaria
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Re: I bulini a mano per torneria

Messaggio da guidomaria »

SE posso dare i miei 5 centesimi di esperienza, comincerò dicendo che finora ho usato il tornio come fosse una zappa, da principiante totalmente ignorante ed usavo i soliti utensili con inserto di vidia o anche utensili in HSS un po' come capitava, facendo strage degli stessi.
Poi ho iniziato a dover fare lavori di maggiore precisione e mi sono reso conto che l'utensile andava a volte modificato e comunque affilato, che fosse per il tavolo a croce o un bulino da usare a mano (cosa tentata ogni tanto con risultati che non meritano menzione).
Come tutti i principianti disponevo della sola solita mola a due dischi da 250mm in materiale grigio scuro e ci affilavo indifferentemente vidia e HSS, surriscaldando senza nemmeno rendermene conto e i risultati in tornitura erano quello che erano.
Poi mi sono studiato tutto quello che ho trovato sulle mole ed ho scoperto che le mie non erano adatte all'affilatura di utensili di precisione. Ci sono le mole bianche e quelle rosa che sono di gran lunga più indicate. Poi sono incappato nelle mole a cristalli cubici di nitruro di boro che sono l'ideale per l'affilatura dell'acciaio.
Dirò subito che costano 10-20 volte il prezzo delle altre mole (ho pagato il mio disco da 250mm 150 euro), ma hanno una serie enorme di vantaggi tra cui il fatto che non scaldano e che l'affilatura si fa in una passata rapidissima. In pratica ho pensato di supplire con l'alta qualità della mola alla mia scarsa abilità ed esperienza e nell'affilatura e così è stato.
Sono estremamente contento dei risultati. quello che mi manca è la possibilità di predisporre con precisione gli angoli: sulla classica mola da officina sono costretto a lavorare a mano libera o quasi e molto scomodo se devo osservare il lavoro con la loupe.
In svizzera, presso l'officina che mi ha revisionato il tornio Schaublin, ho potuto vedere delle macchine fatte espressamente per affilare utensili da taglio, basate su una ruota da molatura con un dispositivo che permette di disporre l'utensile con le esatte inclinazioni che si vogliono dare ai suoi profili di taglio.
Mi piacerebbe costruire qualcosa del genere, un supporto con goniometro da poter usare sulla mia mola a questo scopo.
Per utensili veramente minuscoli come quelli di cui si è parlato in questo tthread, credo sia necessaria una mola più piccola con un supporto di qualche tipo.

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carlo
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Re: I bulini a mano per torneria

Messaggio da carlo »

In linea di massima concordo in pieno con quanto scritto da Guido, ma va da sé che con attrezzatura altamente professionale i risultati che si raggiungono sono sempre i migliori .

Credo anche che un giusto compromesso, per noi hobbisti, vada trovato!
Indiscutibilmente, con una mola smeriglio dal costo che hai citato, i risultati nell'affilatura dell'utensile non possono che essere splendidi ed anche se è pur vero che essa rappresenta una spesa "once in a lifetime", io immagino che superi il budget che dedichiamo al nostro passatempo.

Sia ben chiaro! Non che condanni il tuo acquisto ma lo osservo con molta invidia!!! :lol: :lol: :lol:

Anche io avevo pensato di costruire qualcosa da aggiungere alla mola smeriglio per creare degli angoli delle spoglie degli utensili che fossero "umani", ma osservando lo specifico attrezzo che aveva un mio amico ( e che mi ha confessato che aveva acquistato in un mercatino a 50 € "£$£" ) mi son reso conto che era alquanto difficile da realizzare. Ciò non di meno il mio augurio che tu riesca a costruire qualcosa di valido e che, magari, lo condivida qua nel forum... :lol:

Cordialità.
Carlo
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