...inerente al campo orologiero.
Inviato: lun 30 gen 2012, 18:32
L'argomento riporta una frase di Carlo relativa alla motivazione per l'iscrizione al Forum: come dire che quanto segue non è fuori tema…
Il vero titolo sarebbe: “Orologio al quarzo con Gong elettronico aggiunto”.
Parecchi mesi fa, con mia moglie, siamo rimasti colpiti dall'orologio della foto appeso in una vetrina di “giocattoli” tecnologici: ci è piaciuto da subito.
Subito la mia idea è stata quella di dotarlo di un Gong che, per essere originale, suonasse un solo “colpo” ad ogni ora (già la pendola suona ogni quarto d'ora). Dopo un po', ho rinunciato ad un gong “meccanico” più per mantenere la modernità dell’orologio che per la difficoltà di realizzazione (che, comunque, non sarebbe stata…trascurabile).
L'idea di base mi è stata data da un carissimo amico, conterraneo di Carlo (io invece vivo a Trieste), di “caricare” il suono del Gong su di un Lettore MP3 (quei “cosi” moderni con gli auricolari che, praticamente, sostituiscono i registratori portatili a cassette che chi ha … un po' di anni, ricorda benissimo....assieme ai mangiadischi...). Lo stesso amico, esperto di audio, ha “ripulito” (dai disturbi presenti) un Gong (che avevo scelto tra l'elevatissimo numero che si può trovare, ad esempio, in rete).
Acquistato il più economico lettore MP3 (in un centro commerciale), si trattava di “aggiungere” l'elettronica per sostituire le operazioni manuali di accendere, far partire la registrazione e spegnere l'apparecchiatura. Era anche necessario dotare il tutto di un amplificatore audio di relativa potenza per “far sentire” il Gong nell'ambiente (senza i “click & pop” che saltano fuori nelle commutazioni).
Ho anche pensato di rendere muto il Gong nelle ore notturne: una fotoresistenza valuta la luce ambiente e, al di sotto di un certo livello, il Gong non suona. La soglia di intervento è tale che con l'illuminazione stradale notturna (che eventualmente entra dalle finestre) il Gong resta muto, in tutte le altre condizioni, ad esempio, luce solare o artificiale, il Gong resta abilitato.
Già che c'ero, ho anche pensato ad un carica batteria che mantenesse carica, in tampone, una cella NiMH ricaricabile per permettere una lunghissima autonomia al solo orologio, in caso di mancanza della tensione di rete (così si eliminano le due grosse pile, non ricaricabili, previste....di serie).
Riporto, per curiosità, lo schema elettrico. Si può progettare anche con strumenti semplici: matita, foglio di carta e calcolatrice scientifica (quest'ultima più comoda del Regolo Calcolatore che, a differenza dei giovani di oggi, altri frequentatori il Forum sicuramente conoscono).
Riporto anche la foto del circuito fisico realizzato con componenti di varia tecnologia (montaggio tradizionale, montaggio superficiale (SMT) di varie generazioni) con montaggio a “ragno” (su di una basetta da circuito stampato vergine che fa da supporto).
L'alimentazione di tutta la parte elettronica deriva da un carica batterie di telefono cellulare che ho modificato per renderlo adatto al diverso scopo.
Restava da definire come prendere l'informazione per far suonare il Gong. Il primo pensiero è stato quello di piantare un piolino (o anche una striscia riflettente) in corrispondenza di ogni ora della ruota grande delle ore (dalla parte interna, in modo che non fosse visibile). Una sorta di fotocellula avrebbe “sentito” il passaggio del piolino (o della strisciolina).
Poi mi sono accorto che la ruota delle ore ha 324 denti ed è fatta girare da una ruota con 27 denti: bastava mettere un unico riferimento sulla ruota piccola per avere un'informazione ad ogni ora e, soprattutto, con la massima precisione.
Con il tornietto ho ricavato un disco in plastica nera (utilizzando il fondo di una scatola) ed ho dotato il disco di una feritoia. Il passaggio della feritoia stessa viene rilevato da un sensore ottico (praticamente una fotocellula).
Ho anche ricavato, al tornio, il supporto del disco che ho infilato sull'asse della ruota da 27 denti (vi era sufficiente spazio disponibile). Vi è una vite per regolare la posizione e per il definitivo fissaggio del disco.
Per portare l'alimentazione ho utilizzato due sottili fili isolati & intrecciati che formano un cavetto mantenuto diritto da una molla elicoidale, come da foto.
La parte elettronica è sostenuta da un quadrato trasparente, come si può vedere dalla foto. Direi che la foto “appiattisca” il tutto: dal vero, l'aspetto è di gran lunga migliore.
A dispetto della mancanza dei minuti e dei secondi, a dispetto dell'approssimata stampa delle ore, delle mezze ore e dei quarti d'ora (che sono stampati con scarsa accuratezza relativamente alle distanze reciproche), la precisione dell'orologio a breve e lungo termine è buonissima: è sempre in “fase” con l'altro orologio elettronico controllato via radio dalla stazione DCF77 a Mainflingen in Germania. Quando suona il Gong (ogni ora) si possono confrontare le indicazioni dei due orologi.
Pensierino della sera.
Il fascino degli orologi meccanici antichi è innegabile (abbiamo una pendola meccanica,...anche se non proprio antica, che appaga veramente la vista e l'udito), dispiace dirlo, ma, purtroppo, la precisione degli orologi meccanici, per la misura del tempo, non è neppure lontanamente paragonabile a quella dei “buoni” orologi elettronici al quarzo....
Saluti.
Danilo.
Il vero titolo sarebbe: “Orologio al quarzo con Gong elettronico aggiunto”.
Parecchi mesi fa, con mia moglie, siamo rimasti colpiti dall'orologio della foto appeso in una vetrina di “giocattoli” tecnologici: ci è piaciuto da subito.
Subito la mia idea è stata quella di dotarlo di un Gong che, per essere originale, suonasse un solo “colpo” ad ogni ora (già la pendola suona ogni quarto d'ora). Dopo un po', ho rinunciato ad un gong “meccanico” più per mantenere la modernità dell’orologio che per la difficoltà di realizzazione (che, comunque, non sarebbe stata…trascurabile).
L'idea di base mi è stata data da un carissimo amico, conterraneo di Carlo (io invece vivo a Trieste), di “caricare” il suono del Gong su di un Lettore MP3 (quei “cosi” moderni con gli auricolari che, praticamente, sostituiscono i registratori portatili a cassette che chi ha … un po' di anni, ricorda benissimo....assieme ai mangiadischi...). Lo stesso amico, esperto di audio, ha “ripulito” (dai disturbi presenti) un Gong (che avevo scelto tra l'elevatissimo numero che si può trovare, ad esempio, in rete).
Acquistato il più economico lettore MP3 (in un centro commerciale), si trattava di “aggiungere” l'elettronica per sostituire le operazioni manuali di accendere, far partire la registrazione e spegnere l'apparecchiatura. Era anche necessario dotare il tutto di un amplificatore audio di relativa potenza per “far sentire” il Gong nell'ambiente (senza i “click & pop” che saltano fuori nelle commutazioni).
Ho anche pensato di rendere muto il Gong nelle ore notturne: una fotoresistenza valuta la luce ambiente e, al di sotto di un certo livello, il Gong non suona. La soglia di intervento è tale che con l'illuminazione stradale notturna (che eventualmente entra dalle finestre) il Gong resta muto, in tutte le altre condizioni, ad esempio, luce solare o artificiale, il Gong resta abilitato.
Già che c'ero, ho anche pensato ad un carica batteria che mantenesse carica, in tampone, una cella NiMH ricaricabile per permettere una lunghissima autonomia al solo orologio, in caso di mancanza della tensione di rete (così si eliminano le due grosse pile, non ricaricabili, previste....di serie).
Riporto, per curiosità, lo schema elettrico. Si può progettare anche con strumenti semplici: matita, foglio di carta e calcolatrice scientifica (quest'ultima più comoda del Regolo Calcolatore che, a differenza dei giovani di oggi, altri frequentatori il Forum sicuramente conoscono).
Riporto anche la foto del circuito fisico realizzato con componenti di varia tecnologia (montaggio tradizionale, montaggio superficiale (SMT) di varie generazioni) con montaggio a “ragno” (su di una basetta da circuito stampato vergine che fa da supporto).
L'alimentazione di tutta la parte elettronica deriva da un carica batterie di telefono cellulare che ho modificato per renderlo adatto al diverso scopo.
Restava da definire come prendere l'informazione per far suonare il Gong. Il primo pensiero è stato quello di piantare un piolino (o anche una striscia riflettente) in corrispondenza di ogni ora della ruota grande delle ore (dalla parte interna, in modo che non fosse visibile). Una sorta di fotocellula avrebbe “sentito” il passaggio del piolino (o della strisciolina).
Poi mi sono accorto che la ruota delle ore ha 324 denti ed è fatta girare da una ruota con 27 denti: bastava mettere un unico riferimento sulla ruota piccola per avere un'informazione ad ogni ora e, soprattutto, con la massima precisione.
Con il tornietto ho ricavato un disco in plastica nera (utilizzando il fondo di una scatola) ed ho dotato il disco di una feritoia. Il passaggio della feritoia stessa viene rilevato da un sensore ottico (praticamente una fotocellula).
Ho anche ricavato, al tornio, il supporto del disco che ho infilato sull'asse della ruota da 27 denti (vi era sufficiente spazio disponibile). Vi è una vite per regolare la posizione e per il definitivo fissaggio del disco.
Per portare l'alimentazione ho utilizzato due sottili fili isolati & intrecciati che formano un cavetto mantenuto diritto da una molla elicoidale, come da foto.
La parte elettronica è sostenuta da un quadrato trasparente, come si può vedere dalla foto. Direi che la foto “appiattisca” il tutto: dal vero, l'aspetto è di gran lunga migliore.
A dispetto della mancanza dei minuti e dei secondi, a dispetto dell'approssimata stampa delle ore, delle mezze ore e dei quarti d'ora (che sono stampati con scarsa accuratezza relativamente alle distanze reciproche), la precisione dell'orologio a breve e lungo termine è buonissima: è sempre in “fase” con l'altro orologio elettronico controllato via radio dalla stazione DCF77 a Mainflingen in Germania. Quando suona il Gong (ogni ora) si possono confrontare le indicazioni dei due orologi.
Pensierino della sera.
Il fascino degli orologi meccanici antichi è innegabile (abbiamo una pendola meccanica,...anche se non proprio antica, che appaga veramente la vista e l'udito), dispiace dirlo, ma, purtroppo, la precisione degli orologi meccanici, per la misura del tempo, non è neppure lontanamente paragonabile a quella dei “buoni” orologi elettronici al quarzo....
Saluti.
Danilo.