Rallenta o accelera?

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khronos
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Iscritto il: mer 24 mag 2006, 12:41
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Rallenta o accelera?

Messaggio da khronos »

Salve a tutti.
Sono nuovo in questo forum e relativamente nuovo al mondo degli orologi.
Sono solo un appassionato e da un anno a questa parte ho preso a documentarmi qua e là su Internet, quindi non ho la competenza per parlare con voi...ma perdonatemi...voglio parlare lo stesso... non riesco a trattenermi :lol: .

Ho da proporvi un argomento che mi intriga molto e che forse sarà di interesse per qualcun'altro in questo forum.

La questione è questa: si sente dire molto spesso(almeno io l'ho sentito dire) che in un orologio con carica a molla, man mano che la molla si scarica, l'orologio tende ad andare indietro mentre quando è a piena carica, tende a guadagnare.
Vi risulta?
C'è qualcuno che è in grado di affermare il contrario?
La teoria del pendolo sembrerebbe portare alla conclusione che quando la molla è quasi scarica, l'orologio dovrebbe andare avanti!!
Grazie a chi vorrà intervenire.


Enrico

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turbil.on
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Iscritto il: ven 24 feb 2006, 19:25

Messaggio da turbil.on »

La questione è questa: si sente dire molto spesso(almeno io l'ho sentito dire)........
credo che molto dipenda da chi l'abbia detto :lol: :lol: :lol:

Se lo ha fatto per sentito dire a sua volta, per esperienza, per "verifiche sul campo".

La teoria non lascia molto spazio ad una mancanza di riscontro nella pratica.

Anche se! :oops: anche se! :oops:

la teoria si riferisce ad un pendolo teorico che si muove attorno ad un punto e lungo un percorso circolare. Se si considera una sospensione di acciaio le cose continueranno ad essere come in teoria? :wink:
Chi lo sa?

A me è sempre capitato di constatare che quando la molla è quasi scarica, l'orologio avanza :)

Salutoni
Turbilli Onofrio

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khronos
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Iscritto il: mer 24 mag 2006, 12:41
Località: Roma

Messaggio da khronos »

Grazie Onofrio della risposta.
In effetti, è vero, molte volte si danno per scontate certe cose non suffragate da alcuna evidenza.
In questo caso specifico, secondo me, siamo di fronte a un tipico caso che, per sua natura, induce a conclusioni scontate, per il semplice fatto che siamo abituati a pensare che qualcosa che si muove in virtù di una forza esterna, prima di fermarsi del tutto, inizia col rallentare, specialmente se quella forza, a sua volta, non cessa di colpo, ma rallenta gradualmente.
Credo che questo sia il motivo che ha portato all'utilizzo del conoide negli orologi di qualche tempo fa. Non credo che gli orologiai dell'epoca si preoccupassero di compensare la perdita della forza della molla per compensare l'errore circolare, quanto invece, al contrario, per prevenire il rallentamento dell'orologio.
Comunque, se la conclusione è esatta, cioè se quello che si applica al pendolo teorico, si può riferire a un pendolo reale, quindi se la spinta che le palette ricevono dalla ruota di scappamento non altera sostanzialmente l'isocronismo, mi pare un bel risultato!!! :D :D :D
Cordialità.

Enrico

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