Re: Orologio con scapp. coup perdu e remontoir (terminato)
Inviato: mar 3 gen 2017, 9:00
il guaio è che non fa tic-tac, ma solo tic-__tic-__tic e questo può farlo anche quando l'orologio non è in bolla.pendolum ha scritto:Cioè? ... fammi capire: l'orologio non andava perché non era in bolla???!!! >xx<>xx>
Tutte queste riflessioni e bastava fargli fare tic-tac?.... !!acc"" <<ZZ<<
Io continuavo a cercare una corretta relazione fra ancoretta e ruota scappamento senza rendermi conto che essa può esistere a prescindere dalla loro relativa posizione con il pendolo.
Quando credevo di trovare questa relazione, non vedendo il pendolo perché è posto nella parte posteriore, non mi rendevo conto che essa era propria di una posizione del pendolo stesso la cui oscillazione non avveniva nel rispetto dei canoni di una naturale che invece vede il suo punto di metà oscillazione in corrispondenza di quello di uno completamente in stato di riposo.
ci ha pensato Massimo a sintetizzare le cose: a tutti capita il momento del ..... volatile notturno ..... >>||<< >>||<<Guido ha scritto:daiiiiiiiiiii non ci credo!
Questo puo succedere a me non a te Carlo! <***>
.Guido ha scritto:Battute a parte torno a ribadire che stare troppo sul pezzo a volte fa male e cambiare punto d'osservazione è importante, >>><<< >>><<< serve eccome!
...è una tecnica che metto anch'io in atto molto spesso a fronte di insuccessi clamorosi (temporanei ) : ma questa volta "sapevo" che mi stava sfuggendo qualcosa che doveva essere irrilevante a fronte di una corretta realizzazione dal punto di vista meccanico del mio orologio.
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Quando, con l'orologio smontato, avevo fra le mani la sua parte bassa, quella deputata alla ricarica del peso motore, osservavo con compiacimento come il piolino della ruota di arresto tendesse a posizionarsi velocemente, a causa della forza gravità, verso il basso: giudicavo ciò un elemento positivo che testimoniava la fluidità di movimento di tutto il treno di ingranaggi che consentiva alla sua "ultima" ruota ( giust'appunto quella dell'arresto) piccole rotazioni autonome.
Nel tempo questa sicurezza è andata sgretolandosi. Senz'altro la quantità di energia messa a disposizione delle molle di carica è veramente tanta, ma perchè correre il rischio che una magari piccolissima mancanza di funzionalità del treno in questione possa non vincere l'iniziale stato di inerzia di tutto il treno a causa del peso del piolino
....si badi bene! quello stesso peso che consentiva alla ruota di arresto di compiere quel mezzo giro con il treno completamente scarico....e si tenga altresì presente che quando l'arpione libera il piolino di arresto, la sua ruota tenderebbe a girare in senso antiorario, mentre la forza di gravità gli imporrebbe di girare in senso orario $£"&&
Meglio togliersi tutti i dubbi : ed allora ho provvisto la ruota di arresto di un contrappeso che la tenga in equilibrio in qualunque sua posizione. <a>
Quanto è affascinante l'orologeria con tutti i suoi misteri...
Cordialità
Carlo