Synchronome #2177, messa a punto

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oscar
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Re: Synchronome #2177, messa a punto

Messaggio da oscar »

Apprezzo moltissimo la tua attenzione e ne approfitto per reiterare. La regola della tangente, errore dell'impulso, whatever you call it, si chiama cosi' proprio perche' si esprime con la funzione tangente
ΔP/P= tan (λ) / 2 Q  
ove P e' il periodo, qundi ΔP/P, la variazione proporzionale del periodo, e' uguale alla tangente di λ, l'angolo medio dello sfasamento della forza in questione, diviso 2 volte Q, il fattore di merito del pendolo (Woodward, My own right time, pag 69 il libro fatale che mi hai consigliato tu).
L'importanza di questa "regola" , legge, errore, chiamatela come volete, e' che si applica a qualsiasi forza influenzi il moto del pendolo, a parte la gravita' costante che entra esplicitamente nell'equazione del pendolo.
E' in realta' un espressione corretta solo per forze piccole, perturbazioni, ma in pratica tutte le forze di un orologio sono "piccole", a prescindere dalla solita gravita', l'unica forza "grande" in questo contesto. Il criterio quantitativo che discrimina fra piccolo e grande e' che il Q sia grande, che e' sempre vero in un orologio. Il Q, rapporto fra l'energia del pendolo e quella persa in un periodo, e' un numero puro, senza dimensione, ed e' sempre almeno dell ordine di 100, nel mio orologio varia fra 5000 e 10000.
Quindi la regola della tangente che quantifica l'effetto sul periodo di qualsiasi forza, quali lo scappamento, l'attrito dell'aria, ecc, e' sempre vera per un orologio.
Molti la chiamano errore dello scappamento perche' si presume che gli attriti abbiano sempre λ = 0 (tan 0 = 0) per ragioni di simmetria. Guardando un pendolo uno penserebbe che l'attrito dell'aria fosse lo stesso da entrambe le parti della cassa, sia a destra che a sinistra del pendolo. Invece non e' sempre vero, ho dimostrato che quando si fanno le pulci a un orologio preciso non e' cosi', bisogna cominciare a fare attenzione alle piccole asimmetrie. Nel mio caso aprendo la porta della cassa c'e' una variazione di periodo dovuto alla regola della tangente di circa 50 di μs. Poi ce n'e' un altra dovuta alla variazione di potenza dissipata, che segue le variazioni d'arco, ma questa e' un altra storia.
Una caratteristica che salta subito all'occhio se si fan misure di periodo in tempo reale e' che l'errore dovuto a piccole forze, della tangente, ha un effetto istantaneo sul periodo, come se cambiasse la gravita'. Il pendolo non puo' sapere se e' cambiata la gravita' o un attrito, se lambda non e' uguale a zero la frequenza cambia istantaneamente. Non e' sempre cosi, l'errore circolare per esempio segue variazioni di arco che son vincolate alle variazioni d'energia, che varia solo su tempi dell ordine di Q * P, centinaia o migliaia di periodi, ore nel caso di un synchronome.
Quindi Woodward, non io, suggerisce di chiamarla regola della tangente. La ragione per la quale a quasi nessuno interessa di quantificare la regola della tangente e' perche' e' un errore che si vuole azzerare. Indipendentemente dal coefficiente moltiplicativo, uno zero e' sempre uno zero. Per di piu lo si fa in sede di progetto e non regolando una vite.
Quindi sembra che nessuno abbia mai verificato in pratica l'accordo quantitativo fra teoria e esperimento.
Bisognerebbe enfatizzare a questo punto che anche un errore, se costante, cioe' riproducibile, sempre uguale, non introdurrebbe imprecisione nella misura del tempo ma se ne terrebbe conto automaticamente in sede di calibrazione. La ragione per la quale gli si da tutta quest'importanza e' che e' proporzionale all'impulso, una dipendenza nascosta nel Q della formula. L'intensita' dell' impulso e' una delle quantita' meno controllabili e piu degradabili nel tempo, dipende dagli attriti dei meccanismi, dall'accumulazione di impurezze. Se uno ha fatto bene i compiti, e lambda e' uguale a zero, variazioni di impulso non hanno effetto sul periodo, hanno effetto solo sull'ampiezza che, nel pendolo, non negli orologi a molla, ha un effetto sul periodo solo attraverso l'errore circolare, che e' debole e controllabile.
Si capisce sempre di meno? E' abbastanza tipico, fa parte del solito chiu' longa e' a pensata...., formidabile, un principio universale.

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carlo
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Re: Synchronome #2177, messa a punto

Messaggio da carlo »

Sei davvero molto gentile nel perdere tanto del tuo tempo a spiegare queste interessantissime cose. Grazie!!

Cordialità.
Carlo
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sobas66
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Re: Synchronome #2177, messa a punto

Messaggio da sobas66 »

oscar ha scritto:
sab 1 feb 2020, 17:39
>>><<<
Si capisce sempre di meno?
Io personalmente...si ""==""

Ciao
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oscar
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Re: Synchronome #2177, messa a punto

Messaggio da oscar »

Prova a formulare una domanda, interessa a me capire dove non si capisce.
Incidentalmente visto che siamo molto vicini sarebbe pratico incontrarci di persona, se tu vedessi ora il mio orologio con tutte le sue diagnostiche credo ti si chiarirebbero rapidamente un sacco di dubbi.
E' tutto molto piu' semplice di quel che sembra, non c'e' niente di meglio di un esperienza diretta e concreta.

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