Il Ferracina, come si direbbe adesso, era super impegnato!
Con la sua sua fama acquistata di valido ingegnere delle acque, venne chiamato a crear cantieri per sistemare gli argini del Fersina a Trento, poi dovette ricostruire il Ponte di Bassano per poi sistemare il corso del fiume Adige.
Appena ebbe finito, fù chiamato a Pederobba a arginare le piene del Piave e poi di corsa a Pontebba a controllare il ponte sul Fella importantissimo per le comunicazioni commerciali tra la Stiria e Carinzia con la Serenissima.
Non bastano i fiumi a tener occupato il nostro Bartolo anche un uragano scoperchia il tetto del Palazzo della ragione a Padova...e chi si chiama? Ovvio il Ferracina!
Povero! Oberato dagli impegni, dovrà dire no a qualche progetto propostogli, d'altra parte era il "migliore sulla piazza".
Però dovette far i conti anche con una febbre terzana che puntualmente nei mesi invernali lo costringeva a letto per giorni, a volte per mesi. Si crede sia una malaria mal curata, contratta nel breve soggiorno primaverile lungo le rive del Po a Polesella.
Mi sono distratto nuovamente...ma parliamo di orologi. Nel 1740, Bartolomeo congedatosi dal Belegno e tornato a Solagna, dove ha già una fucina ben avviata grazie a due suoi figli che costruiscono sopra la sua supervisione orologi su commissione in modo da non trascurare questo suo primo impegno.
Il primo orologio di una certa importanza gli venne commissionato da Vicenza (1741). Si trattava dell'orologio della Torre di Piazza. Il Ferracina vi lavorò dietro tre anni, e nell'aprile 1744 era a Vicenza per istallarlo sulla torre, fra l'ammirazione e l'entusiasmo della cittadinanza: era un orologio, viene raccontato nella cronistoria della città, « di un meccanismo prodigioso» e « costò alla città circa mille ducati »."
Dopo Vicenza, venne Bassano. II Consiglio dei Sessanta nel 1742, approfittando dell'occasione di avere in città « un raro e celebre artefice » qual era Bortolo Ferracina, era giunto alla determinazione di rinnovare l'orologio della Loggia. Si resto incerti per qualche tempo sul tipo di orologio da scegliere: se ovvero con tre registri, cioè col battere e ribattere, e in più, col moto anticipato e retrogrado del sole, da 500 ducati; oppure infine da 1000 ducati, con tutto quello che contenevano i precedenti ed in più il movimento dell'eclittica e del sole e con le fasi della luna." La proposta venne ripresa dopo alcuni anni nel 1746 e passò approvata la scelta del primo tipo da 300 ducati." L'orologio, cosi commissionato, ebbe la sua esecuzione nell'anno seguente 1747.
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'Mentre il Ferracina nella bottega di Solagna attendeva a queste importanti ordinazioni, trovava il tempo di far fronte a continue, pressanti richieste di tanti altri committenti minori, e
di fornire orologi a comuni e a patrizi, a chiese e conventi, con un' attività che poi continuerà per tutta la vita, anche quando sara occupato, come sappiamo, in lavori di ben altro genere. Cosi, nel 1740, costruì un orologio per la torre campanaria di Campolongo sul Brenta e nel 1741 ne forni un altro al Comune di Covelle. Nel 1742 ne fece uno, su ordinazione del patrizio veneto Ruggero Soderini, per la sua villa di Mussolente e quindi un altro per la torre del Patriarcato di Venezia e un altro ancora per Caniezza di Cavaso. Quest'ultimo, si legge una descrizione « suonava l'Ave Maria della sera e della mattina, il mezzogiorno e la mezzanotte, e durava 48 ore »."
Nasceranno poi, fra tanti altri, gli orologi del Conventino di Rovole in Varovina, di San Giacomo di Lusiana, quelli della Basilica del Santo di Padova e di Romano d'Ezzelino, e soprattutto quello al quale, a giudizio universale, andrà affidata con miglior merito la sua fama: l'orologio della Torre di Piazza San Marco.