17 anni assieme

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carlo
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17 anni assieme

Messaggio da carlo »

Lo posto qua in quanto ha forse più visibilità, ma presto lo sposterò nella sezione più consona. :lol:

Sono trascorsi 17 anni dal lontano 23 febbraio 2006 quando è apparso in linea il primo ed unico forum dedicato unicamente alla pendoleria : un anniversario non certo trascurabile... :lol:
Non ho difficoltà ad ammettere che più che un forum pendoleria.com è diventato unicamente un diario nel quale racconto dei miei ultimi lavori.

Sono perfettamente conscio che negli anni l'interesse per l'argomento che qui trattiamo si è sensibilmente contratto e le forme per condividere le proprie esperienze si è evoluto verso altri canali di informazioni che, peraltro, data anche la mia età, non condivido forse non comprendendone appieno le potenzialità.

Per farla breve,con l'ottimismo che mi contraddistingue, preferisco immaginare che presto la tendenza si invertirà e tanti appassionati torneranno a condividere in pendoleria.com le proprie avventure orologiere... :lol: :lol:

Un sentito ringraziamento a tutti coloro che nel tempo si sono dati da fare per mantenere in vita il forum e per coloro che in futuro non faranno mancare il loro apporto. <><> <><>

Cordialità.
Carlo
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DMO
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da DMO »

Complimenti a te per l'impegno metti in tutto ciò che fai e che senza dubbio è al di sopra della media!
Tanti auguroni di buon proseguimento!
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sobas66
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da sobas66 »

Bene allora per il diciassettesimo compleanno......... :-D

Bisogna festeggiare!! :-D

Avevo qualcosa in serbo....lo tenevo per un occasione :-D

Ciao
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Leonardo diceva: "L'esperienza è il nome che si dà ai propri sbagli."
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carlocor
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da carlocor »

Ho conosciuto questo forum per caso ,non ricordo in che occasione ne quanto tempo fa, e subito ho capito quanto non sapevo. La ringrazio per tutto il suo sapere messo a disposizione di tutti quelli che si avvicinavano. Non ho partecipato molto attivamente anche perché molti temi affrontati andavano oltre le mie capacità. Quel poco che ho scritto l'ho fatto perché sicuro che avrei avuto una risposta professionale. Auguri a Lei e al suo forum. Carlocor
 ! Messaggio da: carlo
Grazie per le tue gentili parole...ma continuiamo a darci del tu... [[]

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pietro48
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da pietro48 »

Carlo, condivido il tuo pensiero........ ||- .
Anche se ultimamente questo"MALEDETTO COVID" >>||<< >>||<< >>||<< ci ha reso la vita più difficile $$$ .
Comunque Buon compleanno al Forum e un sentito grazie per il tempo ci dedichi <><> .
Cordialmente Pietro
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Anche un orologio fermo dà l'ora giusta due volte al giorno.
La differenza fra la genialità e la stupidità e che la genialità ha dei limiti (albert Einstein).

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DavideCN
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da DavideCN »

Frequento poco il Forum Pendoleria ""=="" rimane comunque un punto di riferimento per tutti noi amanti di questi orologi.
Tanti Auguri per questo Compleanno!
ed un grande grazie Carlo <><>

Davide

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sobas66
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da sobas66 »

Spero che qualcuno abbia la pazienza di leggere..... ""=="" ""=="" ...ma questa storia merita di essere ricordata :-D
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P_20190319_123313.jpg (52.58 KiB) Visto 3652 volte
Solagna 22 marzo 1716

Osservava con attenzione le fiamme del focolare e non riusciva a trovarne una uguale ad un'altra. Potevano essere come i suoi pensieri che aveva nella testa, uno diverso dall'altro che gli balenavano continuamente e non gli permettevano di concentrarsi su una cosa sola. Alzò lo sguardo e con orgoglio osservò sopra quel fuoco scoppiettante la "caldiera" per la polenta sorretta da un sistema di carrucole e leve che permetteva a sua madre, senza troppa fatica, di preparare quella pietanza principale per tre volte al giorno.
Aveva una regola che seguiva sempre...."Contemplare con gioia la creazione fatta e ringraziare il Signore di avermi permesso di farla!" Era stato uno degli insegnamenti ricevuti dal Don Francesco Reato dopo che gli aveva donato il suo primo orologio costruito interamente nella sua piccola officina lo aveva elogiato con questo suggerimento.
Don Francesco è stato l'unico che aveva visto in Bartolomeo le sue innate capacità di costruttore.
Fin da bambino quando nei mesi estivi passati in montagna in compagnia del padre a far legna per l'inverno in mezzo ai boschi, aveva costruito una macchina mossa dal vento, che arrotava i denti della sega e un'altra che segava da sola tronchi di un certo diametro. Il lavoro svolto dalle macchine gli permetteva di dedicarsi con passione ai suoi esperimenti con i mezzi che trovava in quei posti.
Il richiamo di sua madre lo distolse dai suoi pensieri, alzò la testa e la vide con Don Francesco. "Vieni Bartolo! Il Reverendo deve chiederti una cosa!" Si alzò e sperò in bene quando vide il prete che non aveva fra le mani un nuovo libro che puntualmente portava all'allievo, perchè in mezzo a tutte le sue sperimentazioni, potesse studiare anche la teoria proposta dai pochi libri che trattavano gli argomenti cari al ragazzo.
Gli piaceva poco leggere e ancora peggio scrivere, a lui piaceva sperimentare, costruire e veder funzionare.
"Ti accompagno dal Nobiluomo Giambattista Rezzonico a Bassano perchè avrebbe un problema con un orologio, che a quanto pare nessuno find'ora è riuscito a riparare."
Presa la sua sacca di utensili e salì sul barroccio.
Arrivati davanti a quel palazzo sontuoso al centro di Bassano, Bartolomeo iniziò a sentirsi un può fuori posto, in mezzo a tutta quella gente ben vestita, i suoi capelli scomposti e gli abiti da villano lo mettevano a disagio. "Non preoccuparti!" lo rassicurò il prete vedendolo ritirarsi come un riccio " Dimostriamo a questa gente dalla bella facciata, che siamo migliori di molti altri!"
Entrato in quel palazzo salutò con una riverenza maldestra il padrone di casa che dopo averlo squadrato da testa ai piedi non lo avrebbe ritenuto all'altezza del compito richiesto. Don Francesco stemperò quell'atmosfera di diffidenza che si era creata e si fecero accompagnare a vedere l'orologio.
Bartolomeo lo osservò con attenzione, gli colpì la dovizia dei particolari con cui era costruito, le finiture e gli intarsi fatti sulle platine "Che spreco di tempo!" pensò ma poi si concentrò sull'orologio. Era una Daniel Quare di fattura britannica, ricorda che aveva visto qualche disegno simile in alcuni libri.
Tolse il movimento dalla cassa sotto la supervisione del prete e il proprietario, vide con curiosità il sistema di ripetizione della suoneria e cercò di memorizzarla nella mente per poi disegnarla in un foglio. Ma il problema non era la suoneria, l'orologio non marciava, controllò che la molla del tempo fosse scarica e dal conoide seguì il treno degli ingranaggi scoprendo che un asse di una ruota era irrimediabilmente rotto. Allentò le viti delle platine e con una pinzetta riuscì a sfilare la ruota incriminata. Alzò la testa e vide i due spettatori in attesa del verdetto.
"Purtoppo questa ruota ha un perno spezzato!" disse con la testa china come se la colpa della rottura fosse sua
Il Proprietario dell'orologio chiese "Ma si può riparare?"
"Certo!" rispose Bartolo sempre con la testa abbassata" basta rifare il perno, se posso porta con me la ruota rotta provvederò a costruire un perno nuovo"
"Che bella notizia!" Proviamo!" Non si era aspettato una notizia del genere il ragazzo alzò la testa e vide i due sorridergli.
"Nessuno aveva individuato il problema e si erano ritirati dopo ore che osservavano l'orologio, scusa ragazzo non avevo riposto grandi speranze sulle tue capacità ma mi devo ricredere e devo lodare il Don Francesco per la fiducia riposta in te e in me!"
Dopo una settimana l'orologio aveva ripreso il suo perfetto funzionamento e quello che era un perfetto sconosciuto villano proveniente da un paesino di montagna, iniziava ad avere una certa fama in tutta la valle intorno alle sue capacità meccaniche....

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carlo
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da carlo »

Bella storia e grazie per averla condivisa ... è incoraggiante sapere che chi si interessa do orologi arriva come minimo a 85 anni.... :lol: :lol: :lol:

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Carl
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sobas66
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da sobas66 »

Mi ispirava questo inizio romanzato... ""=="" ...ma la storia di questo personaggio è veramente simpatica. :-D

Bartolomeo Ferracina nasceva il 18 agosto 1692 a Solagna un piccolo paese sopra Bassano. Un paese che sfruttava il corso del Brenta per muovere filatoi magli e mulini.
Era ultimo di sette fratelli e la vita in montagna portava la famiglia nei mesi estivi nelle malghe a pascolare il gregge e tagliare legna per i rigidi inverni.
A nove anni invece di passare le giornate ad arrotare lame di seghe e tagliare legna si era costruito con il legno e quello che trovava in quei luoghi, dei macchinari che permettevano, sfruttando la forza del vento, che in quei posti soffiava regolarmente ( infatti adesso è una zona frequentatissima dai deltaplani!) di far svolgere alle macchine il compiti che gli aveva assegnato il padre.
Furono le prime manifestazione di un ingegno singolare, incline a sfruttare, nella maniera più semplice e pratica, i doni della natura e i dati dell'esperienza.
La stessa voce scritta sulla lapide "NATURA UNICE MAGISTRA" identifica uno scolaro con poca dimestichezza con le lettere, chiaramente legato al tempo e agli insegnamenti del tempo.
Unico maestro in quella valle fu Don francesco Reato l'arciprete della sua parrocchia che intravisto le capacità del ragazzo non se lo lasciò scappare e lo animò a crearsi una fucina per poter lavorare il ferro e lo avviò per la strada della meccanica.
Gli è sempre piaciuto sperimentare sul campo che spendere tempo a calcolare tutto prima, era uno pratico e cercava di creare macchine il più semplice possibile.
Dopo l'avviamento della conoscenza con il parroco, fece un incontro con un patrizio veneto Paolo Antonio Belegno, senatore della serenissima che passava gran parte dell'anno nel suo palazzo di Bassano. Cita lo scrittore G.B. Verci sulla vita del Ferracina "Si presentò al cospetto di Belegno con il crine scapigliato, il pelo ruvido, una zotica azione e un grossolano vestito"
Malgrado questa presentazione i fatti onorarono il villano da Solagna, rimase in quel palazzo per 12 anni e riuscì a costruire una macchina che prelevava dal fiume Brenta l'acqua e la portava su di 12 metri fino al palazzo per tutti i servizi necessari .
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carlo
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da carlo »

E' interessante vedere come sia stato capace di implementare nel suo meccanismo la vite di Archimede: chissà se l'ha immaginata lui stesso oppure si è rifatto all'invenzione del Siracusano? Indiscutibilmente ,comunque, il Nostro Bartolomeo un ingegno di prima grandezza. :lol:

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sobas66
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da sobas66 »

La costruzione di quella macchina che innalzava la portata d'acqua fù una sfida alla scienza del tempo, il Ferracina riuscì a dimostrare il limite e l'astrattezza che catturò l'attenzione del marchese Poleni, insigne fisico dell'Università di Padova che, viste le capacità, se lo fece abile collaboratore e gli commissionò macchine per gli esperimenti fisici dell'laboratorio dell'Università, tanto da meritarsi questo elogio: "Questi artifizi, che non sarebbero stati di gran conto in esperto ingegnere, sorprendenti riescono nel Ferracina, il quale non si sa donde ne togliesse l'idea"
Un'altra idea geniale fu quella della macchina battipali che ideò e costruì per piantare i piloni di legno del nuovo ponte di Bassano, a questa c'è una testimonianza scritta:"Il Ferracina piantò una ruota che aggirata dall'acqua, alzava con mirabile prestezza il Battipali, il quale cadendo da estraordinaria altezza, imprimeva colpi da fendere ogni durezza. Tre soli uomini erano necessari, uno alla ruota per rimettere la corda dopo seguito il colpo, uno alla maggiore altezza per far cadere il Battipali, ed uno in basso per le altre occorrenze, oltre alla indefessa assistenza del perito Ferrazzino.
Il lavoro svolto dalla macchina era di gran lunga superiore a quello della sola forza umana e la nuova macchina riusciva in un giorno a piantare 2 o 3 pali fino a 14 piedi (1 piede = 30 centimetri), mentre le macchine precedenti piantavano un palo in 2 giorni.
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doc01793120230323194254_001.jpg (52.43 KiB) Visto 3572 volte
Bartolomeo non smise mai di costruire da sè i congegni necessari per realizzare i suoi lavori.
Già ottantenne (1775) realizzò "da remoto" una sega circolare che riusciva a livellare sott'acqua la palizzata per le fondamenta del Palazzo Pisani a Strà

https://www.villapisani.beniculturali.it/

Questa invenzione viene definita la più famosa e utile, si trova accennata in quasi tutti i trattati che si occupano di meccanica, ma pochissimi ne danno il merito a lui che per primo d'ogni altro la immaginava e la metteva in opera.
Adesso dopo questo necessario preambolo parleremo di orologi :-D

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Re: 17 anni assieme

Messaggio da carlo »

sobas66 ha scritto:
gio 23 mar 2023, 20:55
>>><<<
Adesso dopo questo necessario preambolo parleremo di orologi :-D
...e non possiamo non aspettarci cose se non grandi... :lol: :lol: :lol:

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Re: 17 anni assieme

Messaggio da sobas66 »

Bene allora parliamo di un argomento più consono alle nostre orecchie....
Si narra che una delle prime ingegnose macchinette costruite dal Ferracina ancor giovinetto sarebbe stata un orologio di legno. Il giorno che poté averlo tra mano e collocarlo in camera di suo padre ai Colli Alti fu una gioia per il suo cuore.

Era il suo primo pezzo di bravura, il primo campione di una interminabile serie di orologi di tutti i tipi, a pendolo, da torre e da tavolo, e di tutte le dimensioni, che avrebbe costruito e su cui avrebbe fatto il suo nome e la sua fortuna.

Anche la passione per l’orologio il Ferracina non la ereditò dalle stelle, ma la ebbe dal suo secolo: un secolo che poteva vantare fra l’altro un re orologiaio, Luigi XVI ed ereditava, a sua volta, questa passione dal secolo precedente, quando l’abate Picinelli scriveva: « Questa nobile macchina, prodigio raro dell’arte, in due maniere e contrassegna e distingue l’ore; cioè a dire, e con lo stilo, che le mostra a dito nei numeri, che ordinatamente se gli veggiono in fronte ripartiti, e col suono della squilla, che a’ suoi tempi altamente rimbomba ».

L’ingegnosità barocca si sbizzarrì nel produrre orologi che contrassegnavano e distinguevano le ore con indicazioni e automi.

E Newton proprio in quell'epoca arrivava a concepire l'universo come un immenso orologio, costruito e caricato una volta per sempre; i corpi celesti del nostro sistema planetario costituiscono le sue ruote, soggette a leggi molto semplici, come le ruote d’un orologio ».

Siamo abituati a pensare con la mente dei giorni nostri, l'orologio è una cosa che hai al polso c'è in macchina, in vari posti della città, nei messaggi pubblicitari e nello smartphone che abbiamo sempre appresso, ma al tempo di Bartolomeo l'orologio era solo nei campanili delle chiese e in alcuni palazzi municipali, il ruolo delle campane era importantissimo non gestiva soltanto le funzioni religiose, ma con il suo scandire delle ore gestiva il tempo di lavoro degli operai, dei contadini, quindi dove non si poteva vedere l'orologio del campanile si ascoltava i rintocchi della campana e se non si riusciva a capire che ora aveva scandito la ribotta dopo 2 minuti permetteva di sapere con certezza l'ora esatta. Quindi il ruolo di costruttore e il manutentore di movimenti di orologi era un lavoro di massimo rispetto e richiesto da tutti.

Dopo quel primo orologio di legno, il Ferracina ne costruì altri, in metallo. Il primo della nuova serie, iniziata verso i vent’anni, venne donato all’arciprete di Solagna don Francesco Reato. Si narra che fosse un orologio in metallo con la mostra in peltro ornato in motivi religiosi.
La sua bottega cominciò ad attrezzarsi ed arricchirsi di numerose piattaforme per orologi, ricopiate con estrema precisione e apprezzatissime da quanti venivano ad acquistarle. Fra le varie ordinazioni di orologi di quei primi anni, sia a muro che a lumaca, va ricordata quella per il campanile di Solagna, seguita da quella per Pove del Grappa.

Nei dodici anni (1728-1740) passati a servizio del Belegno, il Ferracina ebbe tempo e modo di curare anche questa sua attività privata, dandosi a costruire, tanti altri orologi semplici e complessi, di ogni tipo e dimensione, con motti ed automi, con l’indicazione delle fasi lunari, dei segni dello zodiaco e del movimento degli astri.
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da carlo »

Bellissima storia :lol: ...ma è un vero peccato che l'orologio della foto sia ridotto in quelle condizioni quasi semidistrutto.... [-_-]

Cordialità. :lol:
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Re: 17 anni assieme

Messaggio da sobas66 »

A volte trovare un meccanismo anche semidistrutto è una gioia! ""=="" $$$
Perchè i movimenti da torre sono stati sempre messi da parte e il più delle volte distrutti.
Vi racconto questo aneddoto
chiesa-di-santa-elena (1).jpg
chiesa-di-santa-elena (1).jpg (75.9 KiB) Visto 3486 volte
Questa chiesa è vicino a casa mia e quando mi sono appassionato di orologi avevo notato questo quadrante che è presente in più orologi a Venezia con il quadrante con la mostra a 24 ore e con un unica lancetta.
Quando sono andato dal parroco (all'epoca essendo un piccolo paesino comunque il parroco era sempre presente e asserviva solo quella parrocchia) a chiedere lumi sull'orologio e se si poteva vedere il movimento mi ha risposto.
"E' stato sostituito con un movimento elettrico e il vecchio movimento e rimasto quì fuori per un bel po' di tempo poi la settimana scorsa è stato portato via con il ferro vecchio..." <v<v< <v<v< <v<v<

Quindi trovare qualcosa è già una vera scoperta sensazionale!..... :-D

Infatti nella storia del Ferracina ho qualcosa da raccontarvi intorno a recenti ritrovamenti che sono stati scoperti....

Ciao
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Messaggio da carlo »

sobas66 ha scritto:
lun 27 mar 2023, 12:13
>>><<<
Infatti nella storia del Ferracina ho qualcosa da raccontarvi intorno a recenti ritrovamenti che sono stati scoperti....
Ciao
Resto in frenetica attesa... :lol: :lol: :lol:

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