carlo ha scritto: ↑mer 19 dic 2018, 8:31
"
The proof of the pudding is in the eating" (
si capirà se il pudding è buono solo assaggiandolo) ovvero , se sei riuscito a tornire il riporto senza che esso si sia staccato dal suo alloggio vuol dire che la "presa" era salda .
Dato il mio mancato aggiornamento sulle moderne applicazioni meccaniche, non capisco perchè un bloccante possa essere anche un
riempitivo ( forse bisognerebbe conoscere la natura delle sue caratteristiche meccaniche dopo che si è essiccato) e neanche ( come scritto nel foglietto di istruzioni che hai postato) come un "
accoppiamento forzato" necessiti di un "riempitivo"...ma questo è tutto un altro discorso.
Vorrei ora riferirmi alla conversazione che c'è stata fra Davide e Renato. Come ho già scritto non conosco quanto è stato scritto sull'argomento in questione e quindi le opinioni che esprimo sono strettamente personali.
...................
Allora, in ordine sparso e solo per amore della discussione.
Non ho detto che non avrei fatto quel lavoro, ho detto che se non fosse stato possibile fare un lavoro che mi soddisfacesse non lo avrei fatto.
La sostituzione degli assi dei bilancieri nei tasca non è poi così infrequente, solo che, in mancanza di ricambi, non avrei mai proceduto in quella maniera.
C’è anche da considerare che un lavoro che secondo i miei “personalissimi” criteri risulti soddisfacente magari comporta un costo che il cliente non è disposto a sborsare (purtroppo mi tocca lavorare per campare
) , e capita che il passo successivo sia la frase “ma non è possibile farlo funzionare in qualche modo, senza spendere quella cifra?”
In questi casi non faccio il lavoro.
E sai anche perché evito di fare lavori che non mi soddisfano?
Perché potrebbe capitare che in futuro quell’orologio capitasse tra le mani di un altro orologiaio, e sapere che potrebbe vedere certi lavori (senza ovviamente sapere che il cliente aveva chiesto “basta che si muova”) e “maledire” chi li ha fatti, mi dà fastidio. (Visto che anche a me dà fastidio vedere certi orrori su certi pezzi).
Romanticismo? Pensieri ridicoli? Fuori dal tempo? Meglio “fregarsene”?
Forse si, ma forse no, io preferisco agire così.
I collanti e gli assi
L’uso dei collanti è ormai sdoganato dappertutto, nulla in contrario ai collanti, gli stessi orologiai nostri “antenati” utilizzavano collanti in certe situazioni (gommalacca per fissare pitone e/o plateaux nei bilancieri per esempio…) ma, appunto, per quotarti,
………Peraltro penso che esse debbano essere utilizzate correttamente.
Per me quello non è un uso corretto, tutto qua.
Il “collante come riempitivo” in una punta di asse del bilanciere riportata forando, proprio non mi entra in testa, ma questo è sicuramente un mio limite.
Ma poi leggo:
Con queste premesse credo sia più realistico pensare che il perno da innestare possa essere leggermente conico, il problema del riempimento lo assolve poi il bloccante rendendo tutto solidale.
mentre poche righe più sopra si diceva che
lo scopo non è quello di bloccare l'accoppiamento ma di RIEMPIRE gli interstizi che inevitabilmente, anche se in forma microscopica, si vengono a formare..
Quindi, si blocca o non si blocca?
Quello che c’è scritto in mezzo a quelle due frasi poi è la spiegazione dei motivi per cui poi il grafico al cronocomparatore esce in quei modi.
L’adattamento dei bilancieri
L’adattamento di quote in bilancieri sbozzati (una volta ne vendevano a scatole) comporta pochi rischi, in ogni caso, dopo aver piazzato il tutto, provando l’orologio al cronocomparatore, se mostra grafici che non mi soddisfano si rifà tutto, è capitato e capiterà sicuramente ancora.
La meccanica e la micromeccanica a volte non sono esattamente la stessa cosa.
Più in generale, si parla di metodi, per come la vedo io, riparare un pezzo “a tutti i costi” non fa parte del mio modo di lavorare.
E non fa parte nemmeno l’uso di sistemi alternativi che non riescano a soddisfarmi nei loro risultati.
Altrimenti, a questo punto, per andare alla pendoleria, perché perdere del tempo per mettere una boccola su un foro ovalizzato quando una bella punzonata ottiene lo stesso risultato?
(O almeno, il cliente probabilmente sarà soddisfatto perché il pendolo funzionerà, lo caricherà un paio di volte e poi lo userà solo come oggetto di arredamento, visto che caricare l’orologio per molti è una gran rottura di scatole).
Oppure, quando si riporta un dente (o una serie di denti) in una ruota perché fare un incastro a coda di rondine quando un bel taglio dritto e una bella botta di colla (o stagno) risolvono lo stesso brillantemente il problema?
Oppure, quando si rompe una molla in una pendola e salta una porzione di denti del bariletto, perché rifare la corona, o perché riportare un blocchetto e rifare i denti quando con la fresa si può scavare e riportare i denti, non importa se si arriva alle pareti del bariletto e si fresano anche quelle.
Cosa cambia? L’orologio alla fine funziona no?
Perché fare una molletta di un tasca ricopiandola da quella (rotta) che c’era in origine?
Una bella molletta ricavata da una lastra risolve lo stesso il problema, che cambia?
Anche se è più sottile, non è simile alle altre che ci sono nell’orologio, non è rifinita, che cambia? L’orologio funziona lo stesso no?
Però a volte il discorso diventa diverso, questione di prospettive?
http://it.tinypic.com/view.php?pic=24gnh9s&s=9
Qui il lavoro è stato ampiamente criticato.
Perché criticare una ricostruzione di una spinetta di limitazione eseguita in maniera “non ortodossa” quando si potrebbe applicare lo stesso principio espresso qui?
è la flessibilità ad essere una cosa molto importante. Certi lavori, con tutti i loro limiti, che posso fare in un determinato orologio non sono accettabili in altri e la qualità del lavoro per quest'ultimi talvolta non è necessaria per i primi...
Credo che non si possa pensare di mettere sullo stesso piano TUTTI gli orologi e pretendere per essi lo stesso identico standard di lavorazioni.
Qual è il limite?
Qual è il punto di non ritorno?
Qual è il confine tra un lavoro “criticabile” e un lavoro “giustificabile”?
Si potrà obiettare che quello è un obbrobrio, ma la bellezza e la bruttezza sono canoni soggettivi, per alcuni sono obbrobri cose che per altri sono “non convenzionali”.
Vogliamo il concetto generale?
Il mio concetto generale è che un lavoro va fatto come si deve, non va fatto a tutti i costi.
Il mio concetto generale è che un lavoro "fatto come si deve" deve rispondere a requisiti visti, letti, studiati, imparati, discussi, da persone, maestri e gente molto più in gamba di me.
Il mio concetto generale è che per fare un lavoro come si deve ci si deve mettere il tempo che serve, non esistono scorciatoie.
Il mio concetto generale è che per metterci il tempo che serve purtroppo bisogna presentare certi preventivi che non tutti i clienti accettano.
Il mio concetto generale è che non mi piace mercanteggiare su queste cose.
Il detto era che un lavoro può essere fatto in tre modi:
- veloce
- eseguito correttamente
- economico
Solo due tra questi requisiti si riescono a rispettare contemporaneamente.
In quanto ai cambia pezzi, ci sono differenze anche in quella che tu chiami categoria:
ci sono cambia-pezzi che eseguono i lavori di sostituzione e di revisione in maniera corretta e ci sono quelli che ti presentano (o meglio non li presentano, visto che i movimenti sono chiusi nelle casse) viti slabbrate, ponti rigati, lubrificazioni sbagliate e via dicendo.
Ma in quel caso, dove sta la differenza tra un lavoro fatto bene e uno fatto male?
L’orologio in fondo funziona, magari funziona anche bene, per un po’ di tempo, perché preoccuparsi di queste quisquilie estetiche?
D'altronde nei vari forum di orologeria è ben difficile vedere l'opera di ricostruzione di componenti da parte di professionisti: il più delle volte una serie fotografica di "smonta" , "pulisci" , "rimonta" con la realizzazione, al massimo di una molletta di richiamo, operazioni che, peraltro, sembrano riscuotere l'approvazione incondizionata dei lettori hobbisti che si inchinano riverenti in venerazione.
Anche in questo caso una semplice molletta di richiamo può essere eseguita in diversi modi.
E me ne sono andato di corsa da altri forum proprio perché quando ho provato a spiegare perché secondo me (e non solo secondo me) certe lavorazioni erano perlomeno discutibili, mentre c’era lo stuolo di “adoranti” ad inchinarsi, ho ricevuto dei “richiami” in cui mi si rimproverava il fatto di non essere tranquillo ed accomodante.
Ad ogni modo, chiudiamola qui, stavolta per davvero, io e Davide viaggiamo su due binari paralleli, ognuno è saldo nelle sue convinzioni e non c’è molto altro da dire.
Buone Feste a tutti!!