Revisione Tasca con riparazione asse rotto

che utilizzano il bilanciere
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carlo
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Re: Revisione Tasca con riparazione asse rotto

Messaggio da carlo »

DMO ha scritto:
sab 24 nov 2018, 23:46
>>><<<
Come prima cosa diciamo che per eseguire ed ottenere un pezzo di tornitura che sia quanto più possibile esente da errori di posizione e quindi di eccentricità relative ai vari diametri torniti, non si deve mai togliere il pezzo dal mandrino o dalla pinza (e questo lo sanno anche i bambini!). >>><<<
Renato Z ha scritto:
mar 27 nov 2018, 19:12
>>><<<
Come sai ci sono moltitudini di assi del bilanciere già fatti che spesso differiscono da quelli che si cercano solo per una o due quote e aggiustare quelle quote è meno problematico e dispendioso)
Non sono pratico di riparazioni di orologi da polso per cui spero che siate comprensivi nel leggere queste mie osservazioni.

Non ho mai letto le conversazioni su questo argomento su altri forum, ma credo di aver letto con attenzione tutte le argomentazioni portate avanti da Davide e da Renato. Talune di entrambi le condivido, altre no.

Davide fa rilevare che anche i bambini sanno che un asse va tornito in una unica soluzione e poi, io credo giustamente, elenca tutti gli errori che direttamente o indirettamente influiscono sulla reale concentricità degli elementi che si formano su tutta la lunghezza del pezzo lavorato.
In altre parole: lavoro il pezzo in una unica soluzione senza "estrarlo e girarlo" nella pinza e NON ottengo le concentricità tanto desiderate.

Renato fa osservare che è meglio "toccare" un asse di rispetto già realizzato per portarlo a misura nel caso che esso non lo fosse.
Ma nel "toccarlo" dopo averlo serrato in una pinza non equivale, concettualmente, ad accettare la condizione per cui è possibile "girare" un asse nella pinza stessa?

..ed allora mi sorge il dubbio che ai bambini potrebbero essere state raccontate delle storie... [[]
Ovvero, un conto è una produzione di assi fatta in quantità industriali e con macchine progettate unicamente e specificatamente per quello scopo ed un conto è la realizzazione di un unico asse fatto al tornio da 8 mm. da un riparatore....sempre che il crono-comparatore mai confermi queste mie supposizioni... :lol: :lol:

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Non capisco perché l'uso in orologeria delle "colle" o dei "bloccanti" è guardato con sospetto. Peraltro penso che esse debbano essere utilizzate correttamente.

E per correttamente intendo dire seguendo cioè le raccomandazioni fornite dai loro produttori.

Osservando il filmato di Davide, che spero consentirà queste mie osservazioni, penso che quelle raccomandazioni non siano state rispettate.
Un bloccante è funzionale quando fra gli elementi dove esso viene applicato via sia un corretto spazio.

Se il pivot ( come si vede nel filmato) è stato pressato con forza ( non me ne voglia Davide, ma addirittura con l'utilizzo di un martello per quanto piccolo esso fosse e per quanto riguardo ci sia stato nel suo utilizzo) , la cosa fa pensare che fra il pivot stesso ed il foro che lo ospitava lo spazio era completamente assente e quindi il bloccante non poteva trovare sistemazione fra le superfici del pivot e del foro.

La "tenuta" del pivot nel suo foro era quindi garantita , io penso, unicamente dal dimensionamento dei due elementi.
Al riguardo, la mia idea è che la porzione del pivot che entra nel foro non debba essere conica ( per quanto piccola la conicità possa essere) ma cilindrica con una "imboccatura" per consentirne l'ingresso nel foro.

Se la porzione del pivot che entra nel foro è conica essa non aderirà per tutta la sua lunghezza nel foro, bensì solo la parte con il suo diametro maggiore e quindi la parte alloggiata nel foro non concorrerà a garantire una salda "presa".

Tutte considerazioni di carattere personale.

Cordialità.
Carlo
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DMO
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Re: Revisione Tasca con riparazione asse rotto

Messaggio da DMO »

Grazie Carlo del tuo intervento, rispondo in merito all'uso del bloccante che come ho scritto più volte non serve a garantire la stabilità di accoppiamento, in quanto come giustamente hai rilevato è garantita dall'accoppiamento per interferenza, ma solo come riempitivo!

Comincio da qui a cercare di spiegarmi meglio e poi passo spiegare cosa intendo per leggera conicità di accoppiamento!

I bloccanti tecnici come quello che ho citato o i frena filetti servono ad evitare lo scorrimento relativo fra superfici cilindriche o piani inclinati come quello dei filetti e sono pensati per riempire interstizi piuttosto ridotti.
Proprio per le loro caratteristiche sono idonei anche negli accoppiamenti forzati (quindi le raccomandazioni del produttore sono state rispettate ""=="" ) e per chiarezza inserisco il link alla scheda tecnica completa e un estratto...

http://www.loctite.it/iti/content_data/ ... _e_648.pdf

https://irp-cdn.multiscreensite.com/38a ... 648-IT.pdf
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Ma lo scopo non è quello di bloccare l'accoppiamento ma di RIEMPIRE gli interstizi che inevitabilmente, anche se in forma microscopica, si vengono a formare.
Le cause sono: difetti di planarità, rugosità, difetti di forma.
Ora per comprendere il perché sia importante riempire questi piccoli vuoti, si deve pensare alle sollecitazioni che il perno dovrà sopportare.
Se si pensa ad un perno di Asse bilanciere, questo può lavorare di punta nelle posizioni orizzontali ma nelle verticali sarà principalmente soggetto a flessione alternata.
Questo tipo di sollecitazione sarà particolarmente sentita nella parte di accoppiamento e urti e oscillazioni potrebbero portare in presenza di spazi vuoti a schiacciamenti di piccole porzioni di superficie che con la ciclicità del movimento potrebbero portare ad una minor stabilità di accoppiamento risolvendosi in breve tempo nella mancata tenuta, in quanto il foro si allarga.

Per quanto riguarda l'accoppiamento, concordo pienamente in merito al fatto che il perno DOVREBBE avere forma perfettamente cilindrica ma nella realtà delle cose, si deve pensare che stiamo tornendo a mano libera un perno del diametro di 0,10 mm che deve accoppiarsi per interferenza di qualche millesimo di millimetro entrando in un foro realizzato con una punta elicoidale che per quanto possa essere preciso, sarà sempre affetto da errori dovuti alla vibrazione della punta durante la foratura e magari un leggero disallineamento dovuto alle tolleranze della macchina.
Con queste premesse credo sia più realistico pensare che il perno da innestare possa essere leggermente conico, il problema del riempimento lo assolve poi il bloccante rendendo tutto solidale.
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carlo
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Re: Revisione Tasca con riparazione asse rotto

Messaggio da carlo »

"The proof of the pudding is in the eating" ( si capirà se il pudding è buono solo assaggiandolo) ovvero , se sei riuscito a tornire il riporto senza che esso si sia staccato dal suo alloggio vuol dire che la "presa" era salda . :lol:

Dato il mio mancato aggiornamento sulle moderne applicazioni meccaniche, non capisco perchè un bloccante possa essere anche un riempitivo ( forse bisognerebbe conoscere la natura delle sue caratteristiche meccaniche dopo che si è essiccato) e neanche ( come scritto nel foglietto di istruzioni che hai postato) come un "accoppiamento forzato" necessiti di un "riempitivo"...ma questo è tutto un altro discorso. :lol:

Vorrei ora riferirmi alla conversazione che c'è stata fra Davide e Renato. Come ho già scritto non conosco quanto è stato scritto sull'argomento in questione e quindi le opinioni che esprimo sono strettamente personali.

Io credo che oggigiorno la maggior parte degli orologiai siano dei cambia-pezzi ( detto non in senso dispregiativo) . Lo potrebbe anche confermare la sollevazione della categoria all'annuncio della sospensione da parte delle case costruttrici dei pezzi di ricambio.
"Non abbiamo pezzi di ricambio e quindi non possiamo lavorare"...più autodenuncia di questa!!!

E' ovvio che la maggior parte dei componenti di un orologio da polso non sono riproducibili in un normale laboratorio e da qui la dipendenza degli orologiai dalle case costruttrici.
D'altronde nei vari forum di orologeria è ben difficile vedere l'opera di ricostruzione di componenti da parte di professionisti: il più delle volte una serie fotografica di "smonta" , "pulisci" , "rimonta" con la realizzazione, al massimo di una molletta di richiamo, operazioni che, peraltro, sembrano riscuotere l'approvazione incondizionata dei lettori hobbisti che si inchinano riverenti in venerazione.

Credo poi che ci sia chi "osa" , che almeno "ci prova" :lol: ... e credo che Davide ( come alcuni altri amici che conosco) sia uno di questi.
Non me ne voglia Renato, me se il "tasca" oggetto di questo topic fosse capitato nel suo laboratorio, mi sembra di aver capito che sarebbe rimasto non funzionante così come era stato recapitato...e lo cito:
>>><<< se non riesco a fare un lavoro che mi soddisfi (per quelli che sono i miei personalissimi criteri di soddisfazione) faccio a meno di farlo, anche se a volte i clienti insistono. >>><<<
Vorrei che si capisse che è il "concetto" che cerco di fare emergere non il dettaglio di quei "criteri di soddisfazione"

Sembra,...sembra che Davide con un lavoro poco ortodosso e forse al limite della blasfemia ( per taluni) sia riuscito a far funzionare l'orologio anche se il tracciato del crono-comparatore non era perfetto.....ma nessuno si può aspettare che un simile tracciato per quell'orologio sia "perfetto".

Quel tasca non sarà certo utilizzato per cronometrare una finale olimpica dei 100 metri...ma funziona ...e forse è quello che si aspettava il suo proprietario che di tracciati di crono-comparatori non ha mai sentito parlare. L'orologio sarà osservato come funzionante....e poi riposto in un cassetto ed il proprietario sarà soddisfatto nel sapere che esso funziona.

Cosa voglio dire: a mio avviso è la flessibilità ad essere una cosa molto importante. Certi lavori , con tutti i loro limiti, che posso fare in un determinato orologio non sono accettabili in altri e la qualità del lavoro per quest'ultimi talvolta non è necessaria per i primi... [[]
Credo che non si possa pensare di mettere sullo stesso piano TUTTI gli orologi e pretendere per essi lo stesso identico standard di lavorazioni.

Ricordo a Renato, se mi legge, un adagio che gli era piaciuto ( e vado con la debole memoria che mi è rimasta)
  • una riparazione può essere:
    economica ma veloce
    costosa ma accurata
    ma non potrà mai essere veloce ed accurata


Come ho già avuto modo di dire: riflessioni unicamente personali.

Cordialità.
Carlo
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Re: Revisione Tasca con riparazione asse rotto

Messaggio da Uhr »

Concordo in tutto e per tutto con quanto detto da Carlo, se si chiede di ridar vita ad un orologio di cui non si trovano più i ricambi perché non tentare interventi 'poco ortodossi' ma che raggiungono il fine e la soddisfazione del cliente? $£"&& Naturalmente capacità permettendo, e Davide ne ha da vendere a quanto pare!!! <><>
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Renato Z
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Re: Revisione Tasca con riparazione asse rotto

Messaggio da Renato Z »

carlo ha scritto:
mer 19 dic 2018, 8:31
"The proof of the pudding is in the eating" ( si capirà se il pudding è buono solo assaggiandolo) ovvero , se sei riuscito a tornire il riporto senza che esso si sia staccato dal suo alloggio vuol dire che la "presa" era salda . :lol:

Dato il mio mancato aggiornamento sulle moderne applicazioni meccaniche, non capisco perchè un bloccante possa essere anche un riempitivo ( forse bisognerebbe conoscere la natura delle sue caratteristiche meccaniche dopo che si è essiccato) e neanche ( come scritto nel foglietto di istruzioni che hai postato) come un "accoppiamento forzato" necessiti di un "riempitivo"...ma questo è tutto un altro discorso. :lol:

Vorrei ora riferirmi alla conversazione che c'è stata fra Davide e Renato. Come ho già scritto non conosco quanto è stato scritto sull'argomento in questione e quindi le opinioni che esprimo sono strettamente personali.
...................
Allora, in ordine sparso e solo per amore della discussione.
Non ho detto che non avrei fatto quel lavoro, ho detto che se non fosse stato possibile fare un lavoro che mi soddisfacesse non lo avrei fatto.
La sostituzione degli assi dei bilancieri nei tasca non è poi così infrequente, solo che, in mancanza di ricambi, non avrei mai proceduto in quella maniera.
C’è anche da considerare che un lavoro che secondo i miei “personalissimi” criteri risulti soddisfacente magari comporta un costo che il cliente non è disposto a sborsare (purtroppo mi tocca lavorare per campare 😊 ) , e capita che il passo successivo sia la frase “ma non è possibile farlo funzionare in qualche modo, senza spendere quella cifra?”
In questi casi non faccio il lavoro.
E sai anche perché evito di fare lavori che non mi soddisfano?
Perché potrebbe capitare che in futuro quell’orologio capitasse tra le mani di un altro orologiaio, e sapere che potrebbe vedere certi lavori (senza ovviamente sapere che il cliente aveva chiesto “basta che si muova”) e “maledire” chi li ha fatti, mi dà fastidio. (Visto che anche a me dà fastidio vedere certi orrori su certi pezzi).
Romanticismo? Pensieri ridicoli? Fuori dal tempo? Meglio “fregarsene”?
Forse si, ma forse no, io preferisco agire così.

I collanti e gli assi
L’uso dei collanti è ormai sdoganato dappertutto, nulla in contrario ai collanti, gli stessi orologiai nostri “antenati” utilizzavano collanti in certe situazioni (gommalacca per fissare pitone e/o plateaux nei bilancieri per esempio…) ma, appunto, per quotarti,
………Peraltro penso che esse debbano essere utilizzate correttamente.
Per me quello non è un uso corretto, tutto qua.
Il “collante come riempitivo” in una punta di asse del bilanciere riportata forando, proprio non mi entra in testa, ma questo è sicuramente un mio limite.
Ma poi leggo:
Con queste premesse credo sia più realistico pensare che il perno da innestare possa essere leggermente conico, il problema del riempimento lo assolve poi il bloccante rendendo tutto solidale.

mentre poche righe più sopra si diceva che
lo scopo non è quello di bloccare l'accoppiamento ma di RIEMPIRE gli interstizi che inevitabilmente, anche se in forma microscopica, si vengono a formare..
Quindi, si blocca o non si blocca?
Quello che c’è scritto in mezzo a quelle due frasi poi è la spiegazione dei motivi per cui poi il grafico al cronocomparatore esce in quei modi.

L’adattamento dei bilancieri
L’adattamento di quote in bilancieri sbozzati (una volta ne vendevano a scatole) comporta pochi rischi, in ogni caso, dopo aver piazzato il tutto, provando l’orologio al cronocomparatore, se mostra grafici che non mi soddisfano si rifà tutto, è capitato e capiterà sicuramente ancora.

La meccanica e la micromeccanica a volte non sono esattamente la stessa cosa.

Più in generale, si parla di metodi, per come la vedo io, riparare un pezzo “a tutti i costi” non fa parte del mio modo di lavorare.
E non fa parte nemmeno l’uso di sistemi alternativi che non riescano a soddisfarmi nei loro risultati.
Altrimenti, a questo punto, per andare alla pendoleria, perché perdere del tempo per mettere una boccola su un foro ovalizzato quando una bella punzonata ottiene lo stesso risultato?
(O almeno, il cliente probabilmente sarà soddisfatto perché il pendolo funzionerà, lo caricherà un paio di volte e poi lo userà solo come oggetto di arredamento, visto che caricare l’orologio per molti è una gran rottura di scatole).
Oppure, quando si riporta un dente (o una serie di denti) in una ruota perché fare un incastro a coda di rondine quando un bel taglio dritto e una bella botta di colla (o stagno) risolvono lo stesso brillantemente il problema?
Oppure, quando si rompe una molla in una pendola e salta una porzione di denti del bariletto, perché rifare la corona, o perché riportare un blocchetto e rifare i denti quando con la fresa si può scavare e riportare i denti, non importa se si arriva alle pareti del bariletto e si fresano anche quelle.
Cosa cambia? L’orologio alla fine funziona no?
Perché fare una molletta di un tasca ricopiandola da quella (rotta) che c’era in origine?
Una bella molletta ricavata da una lastra risolve lo stesso il problema, che cambia?
Anche se è più sottile, non è simile alle altre che ci sono nell’orologio, non è rifinita, che cambia? L’orologio funziona lo stesso no?

Però a volte il discorso diventa diverso, questione di prospettive?

http://it.tinypic.com/view.php?pic=24gnh9s&s=9
Qui il lavoro è stato ampiamente criticato.
Perché criticare una ricostruzione di una spinetta di limitazione eseguita in maniera “non ortodossa” quando si potrebbe applicare lo stesso principio espresso qui?
è la flessibilità ad essere una cosa molto importante. Certi lavori, con tutti i loro limiti, che posso fare in un determinato orologio non sono accettabili in altri e la qualità del lavoro per quest'ultimi talvolta non è necessaria per i primi...
Credo che non si possa pensare di mettere sullo stesso piano TUTTI gli orologi e pretendere per essi lo stesso identico standard di lavorazioni.
Qual è il limite?
Qual è il punto di non ritorno?
Qual è il confine tra un lavoro “criticabile” e un lavoro “giustificabile”?
Si potrà obiettare che quello è un obbrobrio, ma la bellezza e la bruttezza sono canoni soggettivi, per alcuni sono obbrobri cose che per altri sono “non convenzionali”.

Vogliamo il concetto generale?
Il mio concetto generale è che un lavoro va fatto come si deve, non va fatto a tutti i costi.
Il mio concetto generale è che un lavoro "fatto come si deve" deve rispondere a requisiti visti, letti, studiati, imparati, discussi, da persone, maestri e gente molto più in gamba di me.
Il mio concetto generale è che per fare un lavoro come si deve ci si deve mettere il tempo che serve, non esistono scorciatoie.
Il mio concetto generale è che per metterci il tempo che serve purtroppo bisogna presentare certi preventivi che non tutti i clienti accettano.
Il mio concetto generale è che non mi piace mercanteggiare su queste cose.


Il detto era che un lavoro può essere fatto in tre modi:
- veloce
- eseguito correttamente
- economico
Solo due tra questi requisiti si riescono a rispettare contemporaneamente.

In quanto ai cambia pezzi, ci sono differenze anche in quella che tu chiami categoria:
ci sono cambia-pezzi che eseguono i lavori di sostituzione e di revisione in maniera corretta e ci sono quelli che ti presentano (o meglio non li presentano, visto che i movimenti sono chiusi nelle casse) viti slabbrate, ponti rigati, lubrificazioni sbagliate e via dicendo.
Ma in quel caso, dove sta la differenza tra un lavoro fatto bene e uno fatto male?
L’orologio in fondo funziona, magari funziona anche bene, per un po’ di tempo, perché preoccuparsi di queste quisquilie estetiche?
D'altronde nei vari forum di orologeria è ben difficile vedere l'opera di ricostruzione di componenti da parte di professionisti: il più delle volte una serie fotografica di "smonta" , "pulisci" , "rimonta" con la realizzazione, al massimo di una molletta di richiamo, operazioni che, peraltro, sembrano riscuotere l'approvazione incondizionata dei lettori hobbisti che si inchinano riverenti in venerazione.
Anche in questo caso una semplice molletta di richiamo può essere eseguita in diversi modi.
E me ne sono andato di corsa da altri forum proprio perché quando ho provato a spiegare perché secondo me (e non solo secondo me) certe lavorazioni erano perlomeno discutibili, mentre c’era lo stuolo di “adoranti” ad inchinarsi, ho ricevuto dei “richiami” in cui mi si rimproverava il fatto di non essere tranquillo ed accomodante.
Ad ogni modo, chiudiamola qui, stavolta per davvero, io e Davide viaggiamo su due binari paralleli, ognuno è saldo nelle sue convinzioni e non c’è molto altro da dire.

Buone Feste a tutti!!

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Re: Revisione Tasca con riparazione asse rotto

Messaggio da carlo »

Renato Z ha scritto:
sab 22 dic 2018, 18:12
Allora, in ordine sparso e solo per amore della discussione.
:lol: :lol: :lol: ti cito...e vale anche per me.... :lol: :lol:
Renato Z ha scritto:
sab 22 dic 2018, 18:12
Vogliamo il concetto generale?
Il mio concetto generale è che un lavoro va fatto come si deve, non va fatto a tutti i costi.
Il mio concetto generale è che un lavoro "fatto come si deve" deve rispondere a requisiti visti, letti, studiati, imparati, discussi, da persone, maestri e gente molto più in gamba di me.
Il mio concetto generale è che per fare un lavoro come si deve ci si deve mettere il tempo che serve, non esistono scorciatoie.
Il mio concetto generale è che per metterci il tempo che serve purtroppo bisogna presentare certi preventivi che non tutti i clienti accettano.
Il mio concetto generale è che non mi piace mercanteggiare su queste cose.
...che dire...fortunato tu che vivi nel florido nord dove anche poche persone facoltose non pongono limiti alle spese necessarie per la riparazione di un orologio e ti consentono una vita dignitosa... [[]

Chissà che le tue granitiche dichiarazioni un giorno non subiscano qualche principio di sgretolamento quando alla fine della giornata nessun cliente accetterà i tuoi preventivi , ....chissà che tu non riveda questi "concetti generali"... :lol: :lol: perchè alla fine del mese immagino che il bilancio dell'azienda debba avere una certa positività.... :lol: :lol: :lol:

...e forse allora, chissà, quello che ho scritto
carlo ha scritto:
mer 19 dic 2018, 9:24
Credo che non si possa pensare di mettere sullo stesso piano TUTTI gli orologi e pretendere per essi lo stesso identico standard di lavorazioni.
potrebbe avere anche per te una sua valenza.... :lol: :lol: :lol:

Una vigorosa stretta di mano. :lol:
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Re: Revisione Tasca con riparazione asse rotto

Messaggio da Renato Z »

carlo ha scritto:
sab 22 dic 2018, 19:18

...che dire...fortunato tu che vivi nel florido nord dove anche poche persone facoltose non pongono limiti alle spese necessarie per la riparazione di un orologio e ti consentono una vita dignitosa... [[]

Chissà che ............
Come ho spesso detto anche in altre occasioni, è sempre un piacere, l’unico rammarico è non poter fare queste conversazioni in diretta :lol:

florido nord non è diventato florido per grazia ricevuta ma perché un sacco di persone hanno lavorato duramente e quelli che sono sopravvissuti alle varie crisi sono stati quelli che, nel loro settore, hanno mantenuto ceti criteri, che non si discostano molto da quelli esposti.

La qualità, l’accuratezza, l’esecuzione di prodotti di alto livello, quello è quello che ha fatto rimanere in piedi il nord
Anche nel mio settore gli orologiai che hanno chiuso, nel tempo, sono stati quelli che offrivano servizi di qualità non elevata.
Ma questi sono discorsi che esulano dal nostro contesto e che porterebbero molto lontano nel loro sviluppo.

In quanto a me, sono stati 30 anni di apertura in quel di Treviso, il Marzo scorso.
Se ci fosse stato qualche problema, visti anche i vari periodi bui passati, avrei chiuso ben prima, non trovi?

E comunque ti posso assicurare che, nel momento in cui dovessi accorgermi che con i miei standard non avrei più lavoro, un secondo dopo tirerei giù la saracinesca e mi dedicherei ad altro, in fondo un lavoro alternativo si può trovare, basta accettare quello che arriva.
Difficile da credere? Forse, ma io la penso così.

Un saluto, e un brindisi virtuale per le Feste in arrivo!

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Re: Revisione Tasca con riparazione asse rotto

Messaggio da carlo »

Renato Z ha scritto:
dom 23 dic 2018, 20:06
>>><<< E comunque ti posso assicurare che, nel momento in cui dovessi accorgermi che con i miei standard non avrei più lavoro, un secondo dopo tirerei giù la saracinesca e mi dedicherei ad altro, in fondo un lavoro alternativo si può trovare, basta accettare quello che arriva.
Difficile da credere? Forse, ma io la penso così.

Un saluto, e un brindisi virtuale per le Feste in arrivo!
...duri e puri.... <><> così mi piace!!! :lol: :lol: :lol:

Ti sei dichiarato senza mezzi termini fuori dal gruppo, ma io penso che la maggior parte degli orologiai non la pensi proprio così... [[] :lol: :lol:

Mi associo alla formulazione degli auguri per le Festività oramai imminenti...e naturalmente non mi sottraggo al brindisi...magari con dell'ottimo proseco trevigiano.... :lol: :lol: :lol:

Cordialità.
Carlo
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