nuovo planetario (terminato)
- JCH
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Carlo, i miei complimenti ;-)
Una domanda se me lo permetti, hai usato una ruota oziosa, ottima soluzione, premetto nel dire che e' una cos che mi ha incuriosito, ma questo non pregiudica il funzionamento.
La ruota a 45° se non sbaglio ha un profilo "normale" usato in tutti gli altri "ingranaggi" perdonami i termini ma è piu' semplice per i lettori.
Non era meglio utilizzare una ruota con i denti inclinati ( ruota 45°/ruota oziosa) per permettere un ingranamento migliore su tutta la superficie dei denti? Ripeto, questo non pregiudica il buon funzionamento dell'orologio, è solo un discorso di ingranamento.
Una domanda se me lo permetti, hai usato una ruota oziosa, ottima soluzione, premetto nel dire che e' una cos che mi ha incuriosito, ma questo non pregiudica il funzionamento.
La ruota a 45° se non sbaglio ha un profilo "normale" usato in tutti gli altri "ingranaggi" perdonami i termini ma è piu' semplice per i lettori.
Non era meglio utilizzare una ruota con i denti inclinati ( ruota 45°/ruota oziosa) per permettere un ingranamento migliore su tutta la superficie dei denti? Ripeto, questo non pregiudica il buon funzionamento dell'orologio, è solo un discorso di ingranamento.
- carlo
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Non ho mai nascoto i miei errori: sia ben chiaro, non è che ne vada fiero, ma credo che sia inimmaginabile lavorare senza di essi .
Gli errori sono una componente essenziale del processo della creazione di un oggetto, sopratutto quando per indole si preferisce procedere risolvendo le difficoltà mano a mano che si presentano. piuttosto che attraverso un progetto studiato in ogni dettaglio,
Fatto sta che ero nel pieno convincimento che la terra e la luna girassero in una detrminata direzione ed ho proceduto in tal senso.
Non è che non sappia da che parte girano la terra e la luna ma quando si cerca di visualizzare lo stato delle cose, ....non dovrebbe, ma può capitare di confondersi :oops: :oops:
Ebbene terminati i treni di ingranaggi che muovono la terra e la luna mi trastullavo compiaciuto della vista dei due astri che si muovevano quando , tendando di visualizzare l'Italia e gli Stati Uniti sul mappamondo e immaginando dove prima sorgesse il Sole, mi sono reso conto della mia svista: la terra girava al contrario....il pensiero è andato velocemente alla Luna ...e anche quella girava in senso contrario rispetto al dovuto :oops:
Bisognava invertire il moto di entrambi gli astri ed ho così dovuto introdurre in entrambi i treni una nuova ruota.
Per prima cosa ho pensato alla Luna ed ho ovviamnete tagliato un paio di nuove ruote ; dopo infiniti studi per riuscire a sistemarle senza dover rifare dei pezzi che erano già appropriati al resto della configurazione preesistente, sono riuscito nel mio scopo.
Per la Terra dovevo sostituire e tagliare tre nuove ruote ( non essendo le due già esistenti utilizzabili per questioni di dimensioni).
Poi una folgorazione: la ruota che è fissata sull'asse della terra può essere abbassata lungo di esso consentendo di poter essere allontanata della ruota con la quale ingranava. :wink:
Portandola al limite massimo verso il basso , fra di essa e la ruota con la quale ingranava c'era lo spazio per un pignone.....
Il problema era determinare un esatto ingranamento fra la ruota C ( quella il cui asse viene dal basso) con il pignone ( per il quale ho dovuto creare un sostegno in quanto il foro di un suo pivot veniva a coincidere con una vite di fissaggio di un altro componente).
Stabilire l'ingranamento per la ruota D con il pignone ozioso è stato facile: semplicemente facendo scorrere la ruota lungo il suo asse fino a trovare la posizione corretta.
Per quanto riguarda i dubbi di JCH.
Il treno di ingranaggi in questione, serve a trasportare "moto", non energia come in un normale treno di un orologio. E quindi qualche deviazione da situazioni specificatamente teoriche potrebbe essere considerata accettabile.
Cordialità. Carlo
Gli errori sono una componente essenziale del processo della creazione di un oggetto, sopratutto quando per indole si preferisce procedere risolvendo le difficoltà mano a mano che si presentano. piuttosto che attraverso un progetto studiato in ogni dettaglio,
Fatto sta che ero nel pieno convincimento che la terra e la luna girassero in una detrminata direzione ed ho proceduto in tal senso.
Non è che non sappia da che parte girano la terra e la luna ma quando si cerca di visualizzare lo stato delle cose, ....non dovrebbe, ma può capitare di confondersi :oops: :oops:
Ebbene terminati i treni di ingranaggi che muovono la terra e la luna mi trastullavo compiaciuto della vista dei due astri che si muovevano quando , tendando di visualizzare l'Italia e gli Stati Uniti sul mappamondo e immaginando dove prima sorgesse il Sole, mi sono reso conto della mia svista: la terra girava al contrario....il pensiero è andato velocemente alla Luna ...e anche quella girava in senso contrario rispetto al dovuto :oops:
Bisognava invertire il moto di entrambi gli astri ed ho così dovuto introdurre in entrambi i treni una nuova ruota.
Per prima cosa ho pensato alla Luna ed ho ovviamnete tagliato un paio di nuove ruote ; dopo infiniti studi per riuscire a sistemarle senza dover rifare dei pezzi che erano già appropriati al resto della configurazione preesistente, sono riuscito nel mio scopo.
Per la Terra dovevo sostituire e tagliare tre nuove ruote ( non essendo le due già esistenti utilizzabili per questioni di dimensioni).
Poi una folgorazione: la ruota che è fissata sull'asse della terra può essere abbassata lungo di esso consentendo di poter essere allontanata della ruota con la quale ingranava. :wink:
Portandola al limite massimo verso il basso , fra di essa e la ruota con la quale ingranava c'era lo spazio per un pignone.....
Il problema era determinare un esatto ingranamento fra la ruota C ( quella il cui asse viene dal basso) con il pignone ( per il quale ho dovuto creare un sostegno in quanto il foro di un suo pivot veniva a coincidere con una vite di fissaggio di un altro componente).
Stabilire l'ingranamento per la ruota D con il pignone ozioso è stato facile: semplicemente facendo scorrere la ruota lungo il suo asse fino a trovare la posizione corretta.
Per quanto riguarda i dubbi di JCH.
Il treno di ingranaggi in questione, serve a trasportare "moto", non energia come in un normale treno di un orologio. E quindi qualche deviazione da situazioni specificatamente teoriche potrebbe essere considerata accettabile.
Cordialità. Carlo
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- carlo
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Non credetegli!!! :shock:
Se qualcuno vi dice che se per una esperienza, una volta provata una emozione, questa è irripetibile, non credetegli....
Oggi per la prima volta ho caricato la molla dell'ultimo orologio che sto costruendo, e dopo una breve regolazione della battuta, ha incominciato a funzionare con un tic tac il cui suono era per le mie orecchie più musicale della V sinfonia di Beethoven...
Una emozione già vissuta altre volte, ma sempre intensissima...
Anche il calendario è quasi finito: mi spetta il lavoro di scheletratura dei componenti...che proprio non mi piace fare....ma devo...
Cordialità.
Carlo
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Oggi per la prima volta ho caricato la molla dell'ultimo orologio che sto costruendo, e dopo una breve regolazione della battuta, ha incominciato a funzionare con un tic tac il cui suono era per le mie orecchie più musicale della V sinfonia di Beethoven...
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- carlo
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La soddisfazione è stata tanta ( era il primo scappamento ad ancora recoil che ho costruito) che ho ripreso un piccolo filmatino.
Cliccate l'immagine per vederlo (...e scusate per il Barry White nel sottofondo... )
Cordialità.
Carlo
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- pendolum
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Vista la concorrenza agguerritissima, in questi giorni, in fatto di calendari, farai bene a sbrigarti a finire il tuo.
Anche se il tuo non sarà così "formoso" come gli altri venduti nelle edicole sono sicuro che avrà un fascino almeno confrontabile, se non superiore, per tutti noi appassionati.
Aspettiamo con ansia
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- carlo
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Il calendario che sto costruendo è uno scheletrato e quindi, a differenza dei calendari venduti in edicola, si vede tutto...pendolum ha scritto:Vista la concorrenza agguerritissima, in questi giorni, in fatto di calendari, farai bene a sbrigarti a finire il tuo.
Anche se il tuo non sarà così "formoso" come gli altri venduti nelle edicole sono sicuro che avrà un fascino almeno confrontabile, se non superiore, per tutti noi appassionati.
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- mango
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- Iscritto il: mar 25 dic 2007, 20:17
- Località: Varese
Veramente bravo bravo bravo!!!!!!!!!! sono esterefatto!!!!!!!!!!!
Come vorrei essere anche io capiace di fare questi lavori :cry:
Vorrei farti Carlo delle domande:
- Come hai fatto a fare i capitelli che collegano le piastre, tutti uguali?
- Come hai fatto a impiantare le ruote in ottone nell'albero in acciaio per non che si muovessero e/o ruotassero liberamente?
- Come fai a lucidare le ali dei pignoni in acciaio?
- Come hai fatto a progettare l'ancoretta dello scappamento?
Tante domande come mio primo post :D scusami, ma la curiosità ha avuto il sopravvento :D
Con grande ammirazione
Manuel Gottardi
Come vorrei essere anche io capiace di fare questi lavori :cry:
Vorrei farti Carlo delle domande:
- Come hai fatto a fare i capitelli che collegano le piastre, tutti uguali?
- Come hai fatto a impiantare le ruote in ottone nell'albero in acciaio per non che si muovessero e/o ruotassero liberamente?
- Come fai a lucidare le ali dei pignoni in acciaio?
- Come hai fatto a progettare l'ancoretta dello scappamento?
Tante domande come mio primo post :D scusami, ma la curiosità ha avuto il sopravvento :D
Con grande ammirazione
Manuel Gottardi
- carlo
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Ti ringrazio per i complimenti.
Ci vorrebbe un volume per risponderti.... provo in poche righe.
1) L'esatta lunghezza delle colonne ( e delle colonnine delle platine) è ottenuta mediante uno scontro opportunamente fissato dentro al canotto del tornio. Quando una estremità della colonna si appoggia ad esso, la parte lavorabile che fuoriesce dal mandrino può essere facilmente portata a misura utilizzando anche i nonii del carro.
2) a secondo dei casi o saldando sull'asse i supporti a stagno oppure producendo fori dell'esatta misura per cui detti supporti o ruote vengono fissati a pressione.
3) La fresa a modulo è sostituita con una di legno di bosso della stessa sagoma. Con questa si percorrono avanti ed indietro i solchi delle ali finchè si è soddisfatti ( durante l'avanzamento la ( chiamiamola)"fresa di legno" ruota come una normale fresa a modulo)
4) Il problema non è tanto progettarla ( esistono libri che chiaramente spiegano come calcolare gli angoli necessari) quanto piuttosto il costruirla.
Per una serie di circostanze il numero dei denti della ruota dello scappamento è risultato essere alto: di conseguenza lo spazio fra due denti contigui, molto piccolo...ed in quello spazio ristretto ho dovuto sagomare perfettamente sia la paletta di entrata che di uscita dell'ancoretta... :D . Peraltro come si evince dal filmatino che ho proposto, sembra che abbia avuto successo nella mia realizzazione.
Cordialità.
Carlo
Ci vorrebbe un volume per risponderti.... provo in poche righe.
1) L'esatta lunghezza delle colonne ( e delle colonnine delle platine) è ottenuta mediante uno scontro opportunamente fissato dentro al canotto del tornio. Quando una estremità della colonna si appoggia ad esso, la parte lavorabile che fuoriesce dal mandrino può essere facilmente portata a misura utilizzando anche i nonii del carro.
2) a secondo dei casi o saldando sull'asse i supporti a stagno oppure producendo fori dell'esatta misura per cui detti supporti o ruote vengono fissati a pressione.
3) La fresa a modulo è sostituita con una di legno di bosso della stessa sagoma. Con questa si percorrono avanti ed indietro i solchi delle ali finchè si è soddisfatti ( durante l'avanzamento la ( chiamiamola)"fresa di legno" ruota come una normale fresa a modulo)
4) Il problema non è tanto progettarla ( esistono libri che chiaramente spiegano come calcolare gli angoli necessari) quanto piuttosto il costruirla.
Per una serie di circostanze il numero dei denti della ruota dello scappamento è risultato essere alto: di conseguenza lo spazio fra due denti contigui, molto piccolo...ed in quello spazio ristretto ho dovuto sagomare perfettamente sia la paletta di entrata che di uscita dell'ancoretta... :D . Peraltro come si evince dal filmatino che ho proposto, sembra che abbia avuto successo nella mia realizzazione.
Cordialità.
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- mango
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- Iscritto il: mar 25 dic 2007, 20:17
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hai una fotografia di questo scontro? Sono molto incuriosito.Credo che sarà interessante anche per gli altri forumisti.carlo ha scritto: 1) L'esatta lunghezza delle colonne ( e delle colonnine delle platine) è ottenuta mediante uno scontro opportunamente fissato dentro al canotto del tornio. Quando una estremità della colonna si appoggia ad esso, la parte lavorabile che fuoriesce dal mandrino può essere facilmente portata a misura utilizzando anche i nonii del carro.
Per il tuo planetario come hai operato? Per fissare le ruote in modo fisso senza l'utilizzo di stagno (che non mi piace esteticamente, sia per il colore sia per le eventuali sbavature che si possono creare sia perchè scaldando l'ottone cambia di colore) hai operato il metodo di incastro a pressione? In questo modo come fai ad avere un accoppiamento perfetto senza aver il problema che la ruota possa ruotare (scusa il gioco di parole) ?carlo ha scritto:2) a secondo dei casi o saldando sull'asse i supporti a stagno oppure producendo fori dell'esatta misura per cui detti supporti o ruote vengono fissati a pressione.
Interessante! Hai una foto di questa fresa di legno?carlo ha scritto:3) La fresa a modulo è sostituita con una di legno di bosso della stessa sagoma. Con questa si percorrono avanti ed indietro i solchi delle ali finchè si è soddisfatti ( durante l'avanzamento la ( chiamiamola)"fresa di legno" ruota come una normale fresa a modulo)
ho notato che tu hai fatto uno schizzo, purtroppo piccolino da poter studiare, puoi illustrare le varie fasi di profettazione di questa ancoretta, credo sia interessante anche per gli altri forumisti di pendoleria.comcarlo ha scritto:4) Il problema non è tanto progettarla ( esistono libri che chiaramente spiegano come calcolare gli angoli necessari) quanto piuttosto il costruirla.
Per quale motivo hai utilizzato questa ruota scappamento con tanti denti, piccoli?carlo ha scritto:Per una serie di circostanze il numero dei denti della ruota dello scappamento è risultato essere alto: di conseguenza lo spazio fra due denti contigui, molto piccolo...ed in quello spazio ristretto ho dovuto sagomare perfettamente sia la paletta di entrata che di uscita dell'ancoretta... . Peraltro come si evince dal filmatino che ho proposto, sembra che abbia avuto successo nella mia realizzazione.
grazie
Manuel Gottardi
- carlo
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Non ho inventato niente. Ho copiato gli attrezzi in dotazione allo Schaublin.mango ha scritto:hai una fotografia di questo scontro? Sono molto incuriosito.Credo che sarà interessante anche per gli altri forumisti..
In foto quelli per il mio 102 e quello per il mio 70
e qua di seguito come viene montato:
Fissato il supporto della ruota sull'asse devi comunque portarlo a misura per assicurare concentricità della ruota con l'asse: durante questa operazione ne approfitti per togliere gli eccessi di saldatura.mango ha scritto:2)Per il tuo planetario come hai operato? Per fissare le ruote in modo fisso senza l'utilizzo di stagno (che non mi piace esteticamente, sia per il colore sia per le eventuali sbavature che si possono creare sia perchè scaldando l'ottone cambia di colore) hai operato il metodo di incastro a pressione? In questo modo come fai ad avere un accoppiamento perfetto senza aver il problema che la ruota possa ruotare (scusa il gioco di parole) ?
Con il tempo acquisisci la sensibilità per trovare le giuste dimensioni per un accoppiamento a pressione.
mango ha scritto:Interessante! Hai una foto di questa fresa di legno?
Per prima cosa fai un disegno sulla carta.mango ha scritto:4)ho notato che tu hai fatto uno schizzo, purtroppo piccolino da poter studiare, puoi illustrare le varie fasi di profettazione di questa ancoretta, credo sia interessante anche per gli altri forumisti di pendoleria.com
Poi lo rifai sulla lastra di acciaio
Poi tagli con un seghetto da traforo l'ancoretta e fai gli aggiustamenti con una lima finchè il profilo si adatta al disegno su carta.
Poi fai gli aggiustamenti di rifinitura usando l'ancoretta e la ruota dello scappamento sul compasso per orologiai.
Perchè in fase di progettazzione non mi sono reso conto delle difficoltà cui sarei andato incontro ed una volta tagliato tutto il treno di ingranaggi non avevo voglia di tagliarne un altro che si adattasse ad una ruota dello scappamento con basso numero di denti.... :Dmango ha scritto:b]Per quale motivo hai utilizzato questa ruota scappamento con tanti denti, piccoli?
Cordialità.
Carlo
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