il laboratorio di carlo
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il laboratorio di carlo
...il novembre 2014 , per chi lo ricorda, fu un anno terribilmente piovoso...troppo
Il livello dell'acqua nel mio laboratorio raggiunse il segno indicato dalla freccia...poco meno di 80 cm...
Potete immaginare il disastro che fu !!!
Non mi persi di coraggio e col tempo , piano piano l'ho riportato alle condizioni di quel tempo che sono rappresentate nel filmato qua sotto quando lo ripresi a lavori di pulizia di tutto il fango terminati
Ora il laboratorio è virtualmente eguale a quello che compare nel video ed anche se questo stramaledetto virus mi tiene lontano da esso non ho dimenticato le vicissitudini che mi hanno portato a possedere e poter utilizzare le macchine in esso contenute.
Ne parlo di esse e di quelle che le hanno precedute e che mi hanno dato, comunque SEMPRE, l'occasione per divertirmi tantissimo ( ed anche qualche volta soffrire un pò )
Il primo tornio sul quale ho lavorato , mi era stato regalato da un amico...ed era proprio malconcio; peraltro mi ha aiutato a capire come adoperare questo tipo di macchine: allora il mio interesse principale era la costruzione di macchine a vapore vivo
Successivamente acquistai un Unimat 3 ( simile a uello della foto qua sotto) e mi era sembrato di toccare il cielo con un dito
...ma a questo mondo non si è mai contenti e quando in un negozio da ferramenta vidi un tornio Mentor, chiesi al negoziante se era disponibile a ritirare il mio Unimat in previsione dell'acquisto del Mentor: egli accetto e questo fu il tornio che mi accompagnò nei miei lavori per alcuni anni
...arrivai perfino al punto di motorizzare l'avanzamento longitudinale
Conobbi poi il direttore di un cantiere di demolizione navi a La Spezia....ma questa è tutta un'altra storia che racconterò prossimamente
Cordialità.
Carlo
Il livello dell'acqua nel mio laboratorio raggiunse il segno indicato dalla freccia...poco meno di 80 cm...
Potete immaginare il disastro che fu !!!
Non mi persi di coraggio e col tempo , piano piano l'ho riportato alle condizioni di quel tempo che sono rappresentate nel filmato qua sotto quando lo ripresi a lavori di pulizia di tutto il fango terminati
Ora il laboratorio è virtualmente eguale a quello che compare nel video ed anche se questo stramaledetto virus mi tiene lontano da esso non ho dimenticato le vicissitudini che mi hanno portato a possedere e poter utilizzare le macchine in esso contenute.
Ne parlo di esse e di quelle che le hanno precedute e che mi hanno dato, comunque SEMPRE, l'occasione per divertirmi tantissimo ( ed anche qualche volta soffrire un pò )
Il primo tornio sul quale ho lavorato , mi era stato regalato da un amico...ed era proprio malconcio; peraltro mi ha aiutato a capire come adoperare questo tipo di macchine: allora il mio interesse principale era la costruzione di macchine a vapore vivo
Successivamente acquistai un Unimat 3 ( simile a uello della foto qua sotto) e mi era sembrato di toccare il cielo con un dito
...ma a questo mondo non si è mai contenti e quando in un negozio da ferramenta vidi un tornio Mentor, chiesi al negoziante se era disponibile a ritirare il mio Unimat in previsione dell'acquisto del Mentor: egli accetto e questo fu il tornio che mi accompagnò nei miei lavori per alcuni anni
...arrivai perfino al punto di motorizzare l'avanzamento longitudinale
Conobbi poi il direttore di un cantiere di demolizione navi a La Spezia....ma questa è tutta un'altra storia che racconterò prossimamente
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cchiù lluonga è a pinsata, cchiù granni è a minchiata
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Re: il laboratorio di carlo
30...35 anni fa? ...avevo conosciuto, ed eravamo diventati amici, il Direttore di un cantiere di demolizioni di navi a La Spezia.
Le navi venivano portate in prossimità della terra ferma e li incominciava una lenta opera di demolizione e pressoché tutto andava a finire nelle fonderie.
Al sabato, quando il cantiere era chiuso, avevo avuto il permesso dal mio amico di salire con una biscaglina ( una scala di corda appoggiata sulla fiancata dello scafo) a bordo della nave in quel momento in procinto di essere demolita e lì TUTTO ...e dico "TUTTO", era a mia completa disposizione ...potevo prendere quello che volevo ...una nave dalla quale potevo prelevare qualunque cosa desiderassi ...purché riuscissi da solo a portarlo a terra: era una impresa estenuante . Dovevo riempire i vari secchi degli oggetti che mi servivano, calarli lungo la fiancata della nave fin sulla motobarca alla base della biscaglina e lì poi tornare a terra.
Dovevo poi, in autonomia , pesare tutti gli oggetti che mi venivano successivamente addebitati al prezzo di materiale ferroso destinato alla fusione...inezie .
Durante gli anni ho visitato in questo modo una decina di navi ...e potete immaginare il piacere, ogni volta, di potermi impossessare di qualunque cosa con la quale ambissi arricchire il mio laboratorio.
Ed infatti la prima cosa che visitavo sulla nave era l'officina della Sala Macchine: qua ,ovviamente tanta attrezzatura sollecitava il mio desiderio di portarmela via ( cosa che regolarmente facevo) ma tutte le macchine utensili erano grandi e non adatte a quelle di un laboratorio hobbista.
Solo su questa nave ( mi pare di ricordare)
trovai un tornio dalle dimensioni ragionevoli. Informai il mio amico e quando la demolizione giunse al ponte dove era ubicata l'officina meccanica, con una gru, il tornio fu portato a terra in attesa che io andassi a ritirarlo...e pagarlo con le consuete modalità...
Questo il tornio, un Rex svedese, con il quale mi sono divertito per una decina di anni e con il quale ho realizzato molti componenti della mia locomotiva in miniatura FS 835-049
....poi è subentrata la passione per l'orologeria e la conseguente necessità di torni di maggior precisione....
Cordialità.
Carlo
Le navi venivano portate in prossimità della terra ferma e li incominciava una lenta opera di demolizione e pressoché tutto andava a finire nelle fonderie.
Al sabato, quando il cantiere era chiuso, avevo avuto il permesso dal mio amico di salire con una biscaglina ( una scala di corda appoggiata sulla fiancata dello scafo) a bordo della nave in quel momento in procinto di essere demolita e lì TUTTO ...e dico "TUTTO", era a mia completa disposizione ...potevo prendere quello che volevo ...una nave dalla quale potevo prelevare qualunque cosa desiderassi ...purché riuscissi da solo a portarlo a terra: era una impresa estenuante . Dovevo riempire i vari secchi degli oggetti che mi servivano, calarli lungo la fiancata della nave fin sulla motobarca alla base della biscaglina e lì poi tornare a terra.
Dovevo poi, in autonomia , pesare tutti gli oggetti che mi venivano successivamente addebitati al prezzo di materiale ferroso destinato alla fusione...inezie .
Durante gli anni ho visitato in questo modo una decina di navi ...e potete immaginare il piacere, ogni volta, di potermi impossessare di qualunque cosa con la quale ambissi arricchire il mio laboratorio.
Ed infatti la prima cosa che visitavo sulla nave era l'officina della Sala Macchine: qua ,ovviamente tanta attrezzatura sollecitava il mio desiderio di portarmela via ( cosa che regolarmente facevo) ma tutte le macchine utensili erano grandi e non adatte a quelle di un laboratorio hobbista.
Solo su questa nave ( mi pare di ricordare)
trovai un tornio dalle dimensioni ragionevoli. Informai il mio amico e quando la demolizione giunse al ponte dove era ubicata l'officina meccanica, con una gru, il tornio fu portato a terra in attesa che io andassi a ritirarlo...e pagarlo con le consuete modalità...
Questo il tornio, un Rex svedese, con il quale mi sono divertito per una decina di anni e con il quale ho realizzato molti componenti della mia locomotiva in miniatura FS 835-049
....poi è subentrata la passione per l'orologeria e la conseguente necessità di torni di maggior precisione....
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Re: il laboratorio di carlo
Poi è iniziata la passione per gli orologi e con essa la necessità di un tornio dalle migliori prestazioni e così acquistai il mio primo Schaublin 102
Appena installato nel mio laboratorio mi resi conto di alcune anomalie di quel tornio e tornai dal venditore per farmelo cambiare con un altro Schaublin 102-W25 che tuttora posseggo e utilizzo
Venne poi il tempo di sostituire il tornio Rex con uno più moderno e mi piacque tantissimo il tornio di fabbricazione Kobaniaer Werkzeugmaschinen Fabrik,Emus 160 che acquistai da un rivenditore di macchine utensili a Milano
Tornio fantastico che con i suoi 80 mm. di altezza eguagliava quasi lo Schaublin 70 con il vantaggio di essere molto più solido e , cosa non di non poco conto, aveva anche gli avanzamenti automatici del carro.
Ma proprio quegli 80 mm di altezza nel tempo si dimostrarono per me un limite in quanto non avevo più un tornio dalle dimensioni generose che mi consentissero di lavorare pezzi di "grandi" diametri. Fu così che vendetti l'Emus per acquistare l'insuperabile Hardinge che pur di una certa età non cambierei con NESSUN tornio di nuova produzione...
Nel tempo un amico mi diede anche le pinze C5
da utilizzare con questo tornio e da allora esso è diventato un mio insostituibile partner nella costruzione dei miei orologi...
...ma con i torni non è finita qua...
Cordialità.
Carlo
Appena installato nel mio laboratorio mi resi conto di alcune anomalie di quel tornio e tornai dal venditore per farmelo cambiare con un altro Schaublin 102-W25 che tuttora posseggo e utilizzo
Venne poi il tempo di sostituire il tornio Rex con uno più moderno e mi piacque tantissimo il tornio di fabbricazione Kobaniaer Werkzeugmaschinen Fabrik,Emus 160 che acquistai da un rivenditore di macchine utensili a Milano
Tornio fantastico che con i suoi 80 mm. di altezza eguagliava quasi lo Schaublin 70 con il vantaggio di essere molto più solido e , cosa non di non poco conto, aveva anche gli avanzamenti automatici del carro.
Ma proprio quegli 80 mm di altezza nel tempo si dimostrarono per me un limite in quanto non avevo più un tornio dalle dimensioni generose che mi consentissero di lavorare pezzi di "grandi" diametri. Fu così che vendetti l'Emus per acquistare l'insuperabile Hardinge che pur di una certa età non cambierei con NESSUN tornio di nuova produzione...
Nel tempo un amico mi diede anche le pinze C5
da utilizzare con questo tornio e da allora esso è diventato un mio insostituibile partner nella costruzione dei miei orologi...
...ma con i torni non è finita qua...
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Re: il laboratorio di carlo
Era stato effimero amore a prima vista...e come tale destinato a durare poco
un Simonet 102 da ripresa del quale avevo venduto poi singolarmente i componenti: tutti eccetto il carro da ripresa che tuttora adopero per tagliare la ruote dentate ; evitando così il consumo delle viti del carro tradizionale.
Il mio grande rimpianto è stato anche quello di aver alienato il gruppo del motore comprensivo del riduttore di giri: a mio avviso molto più funzionale di quello analogo dello Schaublin...pazienza non si pò recriminare sul latte volontariamente versato...
Non perfettamente in ordine , durò poco nel mio laboratorio questo 8 mm.
che nel tempo sostituii con il Boley 8mm. che utilizzo ora
oltre alle pinze che corredano la "scatola" ( completa di tutti gli accessori ) ne ho anche una serie completa , sempre da 8 mm.
Ho considerato di mostrarvi per ultimo il mio grande "amore" : lo Schaublin 70 anch'esso corredato con tutte le pinze ( ne mancano solo 5 o 6) in progressione di 1/10 di mm. da 0,5 mm. a 12 mm.
Per esso avevo anche acquistato da un amico il carro per la rettifica, ma non avendolo usato che rarissime volte, più per altro per prove, avevo finito con il venderlo
Prossimamente, i trapani....
Cordialità.
Carlo
un Simonet 102 da ripresa del quale avevo venduto poi singolarmente i componenti: tutti eccetto il carro da ripresa che tuttora adopero per tagliare la ruote dentate ; evitando così il consumo delle viti del carro tradizionale.
Il mio grande rimpianto è stato anche quello di aver alienato il gruppo del motore comprensivo del riduttore di giri: a mio avviso molto più funzionale di quello analogo dello Schaublin...pazienza non si pò recriminare sul latte volontariamente versato...
Non perfettamente in ordine , durò poco nel mio laboratorio questo 8 mm.
che nel tempo sostituii con il Boley 8mm. che utilizzo ora
oltre alle pinze che corredano la "scatola" ( completa di tutti gli accessori ) ne ho anche una serie completa , sempre da 8 mm.
Ho considerato di mostrarvi per ultimo il mio grande "amore" : lo Schaublin 70 anch'esso corredato con tutte le pinze ( ne mancano solo 5 o 6) in progressione di 1/10 di mm. da 0,5 mm. a 12 mm.
Per esso avevo anche acquistato da un amico il carro per la rettifica, ma non avendolo usato che rarissime volte, più per altro per prove, avevo finito con il venderlo
Prossimamente, i trapani....
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Re: il laboratorio di carlo
Il mio primo trapano fu uno auto costruito che peraltro ebbe l'onore di essere pubblicato sulla rivista "Far da se" nel 1978
Potete quindi immaginare la gioia quando ruscii ( da solo )a portare a terra da una nave questa bella macchina
Fu poi la volta di tanti bellissimi trapani che di volta in volta vendevo per acquistarne altri con migliori caratteristiche
un Olivetti:
Successivamente un Rosa :
Quest'ultimo Rosa era veramente un gioiello ma aveva il difetto di concedere poco spazio fra la punta del trapano ed il piano di appoggio; così quando vidi quest'altro a colonna( sempre un Rosa) non esitai ad acquistarlo per sostituire quello da banco
Diventato oramai un appassionato anche di macchine utensili non mi feci mancare la versione più piccola della produzione Rosa : un Rosa 3 ( che tuttora utilizzo) che consente un numero di giri del mandrino di 18.000 giri/minuto con un mandrino della portata massima di punte da 3 mm.
Acquistai e poi alienai anche questo bellissimo trapano sensitivo svizzero ...anche perchè oramai non sapevo più dove sistemate le macchine nel mio laboratorio...
Le fresatrici sono in lista di attesa....
Cordialità.
Carlo
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Re: il laboratorio di carlo
...Far da se?!? Complimenti..in anni più recenti sono stato un assiduo lettore della rivista, avevo partecipato anc'hio proponendo una costruzione di "non mi ricordo più cosa.." ma non è stata mai pubblicata
Ciao
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Leonardo diceva: "L'esperienza è il nome che si dà ai propri sbagli."
"Condividere la propria conoscenza è un modo per raggiungere l'immortalità" Dalai Lama
- carlo
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Re: il laboratorio di carlo
La fresatrice che sto usando attualmente è una Sixis 101
Prima di questa me ne son "passate per le mani" alcune : di qualcuna di esse non ricordo neanche il nome della fabbrica che le aveva costruite e cert'altre le rimpiango per le maggiori opportunità di lavoro che offrivano. Anche se le foto sono sfuocate spero che suscitino qualche interesse
Nella foto qua sotto un "giocattolino" che avevo acquistato solo perché era troppo bella...
Accessorio fondamentale per questo tipo di macchine la tavola rotante: per prima avevo acquistato questa , una Deckel
In previsione di un viaggio in Svizzera un amico mi chiese di cercare anche per lui una tavola rotante; ne trovai una
che aveva l'alloggio per la vite di bloccaggio sulla tavola della fresatrice leggermente "sbeccato" ( il quarto, non visibile nella foto) .
Il mio amico, vedendo la piccola frattura, tentennò per un istante ed io fui ben felice di 1) aver assolto comunque il mio compito nei confronti del mio amico, 2) potermi tenere questa fantastica tavola rotante che ho usato nel tempo infinite volte....
Cordialità.
Carlo
Prima di questa me ne son "passate per le mani" alcune : di qualcuna di esse non ricordo neanche il nome della fabbrica che le aveva costruite e cert'altre le rimpiango per le maggiori opportunità di lavoro che offrivano. Anche se le foto sono sfuocate spero che suscitino qualche interesse
Nella foto qua sotto un "giocattolino" che avevo acquistato solo perché era troppo bella...
Accessorio fondamentale per questo tipo di macchine la tavola rotante: per prima avevo acquistato questa , una Deckel
In previsione di un viaggio in Svizzera un amico mi chiese di cercare anche per lui una tavola rotante; ne trovai una
che aveva l'alloggio per la vite di bloccaggio sulla tavola della fresatrice leggermente "sbeccato" ( il quarto, non visibile nella foto) .
Il mio amico, vedendo la piccola frattura, tentennò per un istante ed io fui ben felice di 1) aver assolto comunque il mio compito nei confronti del mio amico, 2) potermi tenere questa fantastica tavola rotante che ho usato nel tempo infinite volte....
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Re: il laboratorio di carlo
In ultimo alcuna attrezzatura non specifica per l'orologeria ma essenziale per costruire orologi
Una levigatrice a nastro con annessa smussatrice
Sega a nastro
Una maschiatrice ( con la quale non ho mai rotto un maschio, neanche di dimemnsioni veramente piccole )
Una mola smeriglio ( con, da una parte un braccio lungo)
Una tagliatrice
Una mola diamantata ( autocostruita)
Un piccolo piano di riscontro
ed infine uno smagnetizzatore ( auto costruito con l'induttore di un motore elettrico della pompa dell'acqua di una vecchia lavatrice)
Se mi capita fra e mani qualcos'altro d'interessante, non mancherò di pubblicarlo...sperando , naturalmente, di vedere dove e con cosa altri appassionati si divertono
Cordialità.
Carlo
Una levigatrice a nastro con annessa smussatrice
Sega a nastro
Una maschiatrice ( con la quale non ho mai rotto un maschio, neanche di dimemnsioni veramente piccole )
Una mola smeriglio ( con, da una parte un braccio lungo)
Una tagliatrice
Una mola diamantata ( autocostruita)
Un piccolo piano di riscontro
ed infine uno smagnetizzatore ( auto costruito con l'induttore di un motore elettrico della pompa dell'acqua di una vecchia lavatrice)
Se mi capita fra e mani qualcos'altro d'interessante, non mancherò di pubblicarlo...sperando , naturalmente, di vedere dove e con cosa altri appassionati si divertono
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- Guido
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- Località: Pellizzano, Val di Sole, Trentino
Re: il laboratorio di carlo
ecco dove nascono i tuoi capolavori!!!
Vedo tanta bella attrezzatura ma ciò che non si vede e c'è è la maestria!
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